Strage di piazza Loggia, nel processo contro Toffaloni si torna all'udienza preliminare

Processo Strage, dietrofront alla partenza. Il dibattimento a carico di Marco Toffaloni, neofascista veronese all’epoca minorenne accusato della fase esecutiva dell’attentato di piazza Loggia, per ora non si farà.
I giudici del Tribunale dei Minori hanno accolto l’eccezione del difensore dell’imputato, che da anni vive in Svizzera con le generalità di Franco Maria Muller: non c’è la sua firma autentica sull’elezione di domicilio, non si può affermare con certezza che Toffaloni fosse al corrente della fissazione dell’udienza preliminare a suo carico. In virtù dell’accoglimento dell’eccezione dell’avvocato Marco Gallina il procedimento pertanto retrocede alla fase delle indagini preliminari. Dovrà essere fissata una nuova udienza preliminare. Quando accadrà è presto per saperlo.
«Meglio un passo indietro oggi, che tre domani. Ciò che ci interessa - ha detto Manlio Milani, presidente dell’associazione delle vittime di piazza Loggia - è l’accertamento della verità e che questa, una volta raggiunta, sia inattaccabile sotto tutti i punti di vista. Anche formali».
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