Strage di piazza Loggia: le fotografie al centro della revisione
Al centro della richiesta di revisione presentata dagli avvocati di Maurizio Tramonte, ora in carcere con la condanna all'ergastolo per la Strage di Piazza della Loggia, ci sono delle fotografie dell’epoca. Tra queste, c'è il celebre scatto che ha portato alla condanna in via definitiva dell’ex informatore dei servizi segreti e di cui lui stesso - secondo quanto testimoniato da Vincenzo Arrigo, suo compagno di cella bresciano ucciso a giugno del 2020 a Esine dopo una lite con il suo coinquilino per motivi estranei alla vicenda - si vantava.
Mostrando lo scatto a Arrigo, infatti, Tramonte avrebbe sostenuto che quello rappresentato era lui al momento dello scoppio della bomba in piazza della Loggia, il 28 maggio 1974. Secondo una perizia antropometrica commissionata dall’attuale difesa di Tramonte, invece, quello ritratto non è lui.
Le altre due foto
Ci sarebbero poi altre fotografie che smentirebbero la sua presenza in piazza nel giorno della Strage. Tra queste, agli atti è finita un'immagine del matrimonio dell’ex Fonte Tritone, avvenuto a febbraio '74, dunque tre mesi prima dell’attentato, oltre a quella che lo ritrae a bordo di una moto, una settimana dopo piazza Loggia. Un altro detenuto, infatti, aveva riferito che Tramonte sosteneva di essere arrivato a Brescia con una moto nuova, mentre il ciclomotore risulta immatricolato a giugno. I tempi non tornano e, dati antropometrici alla mano, la difesa di Tramonte punta a dimostrare il suo non coinvolgimento nella Strage.Ora, spetterà ai giudici valutare queste nuove prove: la richiesta di revisione approda in aula a Brescia il prossimo 15 marzo. Esiste un tema di competenza territoriale, che sarà discusso in aula. A Brescia, infatti, Tramonte è già stato giudicato - e assolto in primo e secondo grado, prima della sentenza definitiva di condanna - e quindi non potranno essere gli stessi giudici bresciani a rivalutare la posizione dell’informatore del Sisde. Si registra quindi un cortocircuito della giustizia e non è da escludere che potrebbe essere la Cassazione a stabilire a quali giudici spetta la competenza.
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