Strage di piazza Loggia, le commemorazioni del 28 maggio
Niente strette di mano, niente abbracci, distanza interpersonale di almeno un metro e mascherine obbligatorie. Anche le commemorazioni della Strage di piazza della Loggia, in cui il 28 maggio 1974 morirono otto persone e ne rimasero ferite altre 102, si confrontano con le limitazioni imposte dall’emergenza coronavirus. Per garantire la sicurezza durante l'intera giornata di giovedì, i sindacati Cgil, Cisl e Uil, cui fa capo l’organizzazione della manifestazione, hanno preparato un vademecum dettagliato.
Oltre alle misure già citate, sono previste delegazioni composte al massimo da tre persone in rappresentanza dell’associazione o dell’organizzazione di riferimento. L’accesso alla piazza avverrà da Largo Formentone, unico ingresso, dove verranno posizionate una serie di strisce distanziatrici.
«Sono già state contattate buona parte delle associazioni che tradizionalmente partecipano alle celebrazioni - si legge nel documento dei sindacati -. Qualora non si sia ancora preso contatto, si raccomanda di chiamare le organizzazione sindacali per annunciare la propria presenza e concordare le modalità di partecipazione».
Alle 8.30 il vescovo Pierantonio Tremolada celebra la messa in Vantiniano riservata ai familiari delle vittime.
Anche i singoli cittadini potranno partecipare, seguendo le stesse prescrizioni previste per le delegazioni. Dalle 8.30 sarà consentito l’ingresso in piazza, dove ci saranno 33 postazioni in cui potranno stare al massimo tre persone. Non sarà pertanto possibile la presenza di più di 99 persone contemporaneamente. Avanzando a scaglioni, le delegazioni o i privati avranno modo di fermarsidavanti alla stele, prima di lasciare spazio ad altri in modo da «mantenere in piazza un numero costante di persone, adeguato alle disposizioni prescritte dalle autorità».
Alle 10 l’ingresso sarà temporaneamente fermato. «Come ogni anno, alle ore 10.12, alla presenza della delegazione istituzionale, ci saranno gli otto rintocchi che ricordano le vittime della strage. A seguire, la celebrazione proseguirà in Vanvitelliano e - parallelamente - in piazza riprenderà l’omaggio delle delegazioni», nonché dei privati, per tutto il corso della giornata. Il programma delle commemorazioni, curato da Casa della Memoria e Comune di Brescia, comprende anche altre iniziative. Si comincia alle 8.30 con la messa celebrata dal vescovo, Pierantonio Tremolada, al cimitero Vantiniano. Alle 10.20, inoltre, tutte le campane della Diocesi di Brescia suoneranno contemporaneamente.
La mattinata proseguirà quindi con un convegno nel Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia, che sarà possibile seguire via streaming e a cui parteciperanno via Skype Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, Giovanni Bachelet, figlio di Vittorio, magistrato ucciso dalle Brigate Rosse e, come da tradizione, una studentessa, Chiara Zanelli del liceo Arnaldo. In chiusura del convegno sarà trasmesso un video in omaggio alle otto vittime, Giulietta Banzi Bazoli, Livia Bottardi Milani, Alberto Trebeschi, Clementina Calzari Trebeschi, Euplo Natali, Luigi Pinto, Bartolomeo Talenti, Vittorio Zambarda.
Nel pomeriggio, alle 18, la sezione Anpi Caduti di piazza Rovetta sarà in piazza per una manifestazione a cui aderiscono tra gli altri Diritti per tutti, Magazzino 47, Rete Antifascista, Kollettivo studenti in lotta, Cs 28 Maggio, Non una di meno, Cub, Cobas, Usb, Potere al popolo e Sinistra anticapitalista.
Per tutta la giornata, inoltre, sono previste una serie di iniziative online. Dalle 9 del mattino, sulla pagina Facebook delle biblioteche del Comune di Brescia, si potranno seguire le presentazioni dei libri «Una specie di vento», di Marco Archetti, e di «Piazza della Loggia», di Francesco Barilli e Matteo Fenoglio. Dalle 10 alle 24 il Centro teatrale bresciano propone sul suo sito «La parola giusta», di Marco Archetti, uno spettacolo diretto da Gabriele Vaccis, con Lella Costa. Alle 10.12 il Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo organizza assieme a Musicom.it un concerto per le vittime della strage, che si può ascoltare sul sito del festival e sui relativi canali social. Alle 10.30 il Gruppo Teatrale Forest mette in scena lo spettacolo «Io non dimentico», disponibile su YouTube. Dalle 15 alle 20, la Nuova Libreria Rinascita organizza sulla propria pagina Facebook l’incontro «Antifascismo, solidarietà, giustizia, uguaglianza, ambiente», mentre sul sito del Cinema Nuovo Eden sarà disponibile il documentario «Nero Piombo. Brescia: storia di una strage politica», di Paola Castriota. Anche il Consiglio di quartiere di Lamarmora propone sulla propria pagina Facebook un racconto per bambini intitolato «Le campane della città», dalle 16, e «Schegge», brevi narrazioni e testimonianze sulla strage, online dalle 20. La cooperativa Abibook terrà sulla propria pagina Facebook la quinta maratona di lettura «Per non dimenticare il 28 maggio 1974». Sempre online, infine, si potrà seguire la presentazione del volume di Claudio Comincini «Lasciate libera la piazza. Brescia 1974 - I neofascisti, il Mar, la strage».
Per i fatti di piazza Loggia nel 2015 furono condannati Maurizio Tramonte e Carlo Maria Maggi, sentenza poi confermata dalla Cassazione nel 2017. In quello stesso anno, Tramonte venne estradato dal Portogallo e incarcerato in Italia. Ora sta scontando la condanna a Fossombrone. Carlo Maria Maggi, considerato il mandante della strage, morì il 26 dicembre 2018: «Sono convinto che sia morto portandosi via tante verità mai dette», commentò a riguardo Manlio Milani, presidente dell’Associazione familiari delle vittime della Strage di piazza Loggia e fondatore della Casa della Memoria. Per Alfredo Bazoli, deputato del Pd figlio di Giulietta Banzi Bazoli, la verità non è ancora emersa del tutto: «Manca ancora di scoprire la base bresciana e le persone vanno ricercate nei gruppi neofascisti dell’epoca. Spero sempre che chi sa parli», dichiarò nel 2019 durante la puntata di Messi a fuoco dedicata al 45esimo anniversario della strage.
Lo scorso 17 febbraio, Manlio Milani ha ricevuto la laurea honoris causa in Giurisprudenza dall'Università degli studi di Brescia. Un riconoscimento «per tutto quello che ha fatto per tenere viva la memoria - si legge nelle motivazioni - per la ricerca instancabile della verità e l'ottenimento della giustizia», nonché per avere svolto «un encomiabile ruolo di presenza nelle aule di giustizia, di tenace invocazione della verità, un infaticabile lavoro di ricerca storica, di riflessione civile e di riconciliazione memorialistica sulla stagione del terrorismo e della lotta armata».
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