Strage di Gornji Vakuf, la Loggia parte civile contro Paraga

La Loggia si costituirà parte civile nel processo a Paraga, considerato l'artefice dell'eccidio di Gornji Vakuf del 1993
AA

Il Comune di Brescia si costituirà parte civile nel processo penale nei confronti di Prijic Hanefija, detto Paraga, imputato per rapina a mano armata, sequestro di persona e omicidio per i fatti avvenuti il 29 maggio 1993 a Gornji Vakuf, in Bosnia.

Chiuse le indagini della Procura, l'udienza preliminare a carico del 53enne è fissata per il prossimo 10 ottobre, a poco meno di un anno da quel 28 ottobre 2015 in cui l'ex comandante fu arrestato dalle autorità tedesche subito dopo essere atterrato a Dortmund per raggiungere la figlia. Nei mesi successivi la Germania ha provveduto ad estradare l'arrestato in Italia, sulla scorta della richiesta avanzata dalle autorità giudiziarie bresciane.

La città di Brescia è stata direttamente colpita dall’eccidio nel quale rimasero uccisi Guido Puletti, Sergio Lana e Fabio Moreni (Christian Penocchio e Agostino Zanotti si salvarono fortunosamente). Le vittime facevano parte di un gruppo di volontari appartenenti al Coordinamento bresciano di iniziative di solidarietà, che negli anni 1992 e 1993 organizzava spedizioni con aiuti umanitari in favore degli abitanti di Zavidovici, cittadina della Bosnia colpita dalla guerra in atto nei Balcani.

Il Comune sosteneva quelle iniziative umanitarie sia direttamente, sia tramite l'Associazione comuni bresciani, partecipando altresì alla gestione dell'accoglienza dei profughi provenienti dalla zona e sostenuti dal Coordinamento.

La memoria di quei terribili eventi è impressa in modo indelebile nella nostra comunità e il Comune ha ritenuto di essere presente nel processo penale al fine di sostenere la richiesta di condanna dell'unico responsabile dell'eccidio ad oggi individuato e di ottenere il risarcimento dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, subiti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia