Strage di Gornji Vakuf, chiesto l'ergastolo per Paraga
L'ergastolo. E' la pena chiesta per Hanefija Prjic, detto Paraga, il comandante paramilitare bosniaco accusato della strage di Gornji Vakuf, del 29 maggio 1993, quando vennero uccisi i tre volontari bresciani Sergio Lana, Fabio Moreni e Giorgio Puletti.
Il processo a Paraga, già condannato in patria a 12 anni tutti scontati, è iniziato lo scorso 15 dicembre. Oltre al Comune di Brescia si sono costituiti parte civile due sorelle di Guido Puletti, la sua convivente al momento della morte e poi Cristian Penocchio e Agostino Zanotti, unici sopravvissuti alla strage.
Ora la richiesta di condanna della Procura: fine pena mai, pronunciata in aula dal pm Silvia Bonardi dopo una dichiarazione spontanea dell'imputato che ha rigettato ogni accusa: "Non sono stato io ad ordinare il triplice omicidio" ha detto Paraga.
Spetterà ora al gip Carlo Bianchetti, stante il procedimento per rito abbreviato, decidere sul destino dell'ex comandante bosniaco.
Proprio a Gornji Vakuf, teatro della strage, nelle scorse settimane si era recata una delegazione di 300 studenti bresciani, nell'ambito del progetto sulla memoria «Treno per l’Europa».
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