Strage della Loveparade, migliaia di firme per chiedere giustizia
Cinquantaduemila firme raccolte in una settimana per chiedere un processo per i fatti della Loveparade. Da quando Gabi Müller, la mamma di Christian, una delle ventuno persone morte nella strage del 24 luglio 2010, ha lanciato l’appello su Change.org, il sito è stato inondato dalle manifestazioni di sostegno.
Anche Nadia Zanacchi, madre della ventunenne bresciana Giulia Minola, si è mossa assieme agli altri genitori delle vittime per rivolgere un appello al tribunale di Dusseldorf perché rinvii a giudizio le dieci persone indagate per il disastro avvenuto durante il raduno techno.
Un appello non solo online: tramite il suo avvocato, si è opposta contro la decisione dei giudici di Duisburg di non portare in aula gli impiegati del Comune e dell’organizzatore della festa ritenuti responsabili della morte di 21 persone e del ferimento di oltre 600 partecipanti alla festa.
(Leggi qui: Loveparade, nessun processo per la morte di Giulia)
Anche la Procura di Duisburg ha presentato ricorso. In attesa di una decisione a Dusseldorf, cui spetta ora la competenza del caso, anche il presidente e il ministro della giustizia del Land Nordreno-Vestfalia hanno espresso la loro speranza circa il fatto che il processo venga celebrato. Parole arrivate dopo le sollecitazioni del console italiano a Colonia, Emilio Lolli.
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