Strage Cottarelli: un albero per Luca, vittima innocente di mafia

È stato piantato davanti alla villetta di Urago Mella dove 15 anni fa fu trucidata la famiglia Cottarelli
A ricordare Luca Cottarelli, ieri mattina, con i parenti anche i rappresentanti delle istituzioni cittadine - Foto © www.giornaledibrescia.it
A ricordare Luca Cottarelli, ieri mattina, con i parenti anche i rappresentanti delle istituzioni cittadine - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Racconteremo di te... e sarai ancora con noi. In memoria di Luca Cottarelli e di tutte le vittime innocenti delle mafie». È quanto si legge sulla targa affissa a una panchina nel parco davanti alla villetta di via Zuaboni dove 15 anni fa fu trucidata la famiglia Cottarelli. Lì accanto è stato piantato un carpino bianco a ricordo di Luca, figlio 17enne di Angelo e Marzenna, del quale gli assassini non ebbero pietà.

Ricordando Luca si è fatta memoria, ieri a Urago Mella, «perché la memoria - come ha affermato il sindaco Emilio Del Bono durante la partecipata e sentita cerimonia - crea gli anticorpi per contrastare la mafia», a dispetto di atteggiamenti come la rimozione e il silenzio (che si «registrarono nel quartiere» ha ricordato Sandro Pasotti delle Acli) sui quali la criminalità organizzata punta e si regge.

Memoria viva

L’iniziativa è stata il frutto del lavoro sinergico di realtà del territorio che hanno dato vita ad una rete, intrecciata da associazione Libera contro le mafie con il Consiglio di quartiere, le Acli, associazioni Gente in piazza e Amici della Pieve. Ieri al parco erano presenti anche Gioia e Veronica, le studentesse che con la loro tesina su Luca, tre anni fa, riportarono l’attenzione sulla giovane vittima della mafia e interessarono l’associazione di don Ciotti, dando il via ad una volontà collettiva di ricordo «come Luca meritava» hanno sottolineato le ragazze. Il loro «strappare dall’oblio la memoria di Luca - ha ribadito il sindaco - produrrà frutti straordinari».

Angelo Cottarelli, la moglie Marzenna e il figlio Luca
Angelo Cottarelli, la moglie Marzenna e il figlio Luca

La piantumazione dell’albero e l’affissione della targa dedicate a Luca dimostrano ancora una volta «la forza dei segni contro i segni della forza» ha dichiarato Tita Rivetti di Libera. Citando Peppino Impastato e il valore della «bellezza contro la rassegnazione» la presidente del Cdq, Francesca Bertoglio, ha puntato l’attenzione sullo sforzo fatto dal Consiglio per portare in porto l’iniziativa, perché «è importante fare cultura per vedere la bellezza. E la partecipazione è fatta da tutti: sia da chi propone che da chi accoglie questa bellezza».

La famiglia

Tra i molti presenti alla cerimonia anche alcuni familiari di Luca Cottarelli, tra i quali anche il cugino Marzio che quattro anni fa ha voluto chiamare suo figlio proprio come lui, ma che sulla strage ha però delle opinioni diverse. «Siamo riconoscenti a tutti per questa iniziativa e siamo contenti che si ricordi Luca - ha dichiarato - ma noi non possiamo collegare la strage ad un fatto di mafia. Fu una vicenda di fatture false come se ne leggono tutti i giorni, ma per noi la matrice non è da attribuire del tutto alla criminalità organizzata di stampo mafioso». Dopo la cerimonia si è tenuto l’incontro «Se le conosci le eviti: le mafie al nord e la presenza dei beni confiscati sul nostro territorio» cui è intervenuto il professor Carlo Alberto Romano.

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