Strade scolastiche: mamme e papà approvano la proposta
«Ottimo perché offre a bimbi e ragazzi l’opportunità di muoversi ancor più all’insegna della mobilità sostenibile», «positivo perché incrementa la sicurezza degli studenti e contribuisce ad arginare le situazioni caotiche che talvolta si creano davanti alle scuole quando i genitori lasciano i figli davanti agli istituti».
È sostanzialmente positivo - almeno tra le voci sentite - il parere delle mamme e dei papà degli alunni della primaria 28 Maggio e della media Lana di via Zadei e della primaria Casazza, due dei quattro plessi scolastici cittadini coinvolti nella sperimentazione con le scuole elementari Don Milani al Villaggio Badia e Marcolini al Villaggio Sereno.
È il primo giorno del progetto «Strade scolastiche», varato dalla Loggia nell’ambito della Settimana europea della Mobilità Sostenibile. Per circa quaranta minuti, all’ora dell’ingresso e dell’uscita, i tratti di strada davanti alle scuole saranno chiusi al traffico (potranno accedere solo pedoni, biciclette, mezzi pubblici, disabili e residenti) per favorire la mobilità dolce, rendere più sicuro il passaggio degli studenti e contribuire ad arginare il caos.
«È un progetto che presenta indubbi vantaggi, a favore della sicurezza dei bambini. E inoltre abitua un poco di più i ragazzi a muoversi a piedi o in bicicletta», commenta Mariangela, fuori dalla media Lana. Dello stesso parere sono Mario e Paola, i cui figli frequentano la scuola di via Zadei: «Pensiamo sia una buona idea e un esperimento che dovrebbe proseguire. Ed è un piccolo passo per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente».
Dal plesso 28 Maggio-Lana ci spostiamo alla primaria Casazza. E anche all’elementare affacciata su via Gadola i genitori si esprimono positivamente. «È una bella occasione per incentivare l’uso della metropolitana» osserva Novella. Valentina sintetizza: «La scelta di chiudere un tratto di strada in favore di maggiore sicurezza è valida». Anche per l’agente che presidia l’accesso al tratto di via Gadola «non ci sono stati particolari problemi. Solo qualche richiesta di informazioni da parte di chi non sapeva della chiusura». Pomarici, presidente del Consiglio di quartiere di Casazza ricorda «che già qualche anno fa il Comitato genitori di Casazza aveva avanzato una proposta simile».
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