Strada chiusa per processo: in aula arriva Bossetti
Strada chiusa per processo. Succederà dalle 23 di oggi, quando le auto non potranno più transitare in via Gambara in città. Primo effetto del processo bresciano a carico di Massimo Bossetti, l’operaio bergamasco condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, la 13enne scomparsa il 26 novembre del 2010 da Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, e trovata morta in un campo di Chignolo d’Isola tre mesi dopo.
Il processo d’appello comincerà domattina alle nove davanti ai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Brescia e saranno presenti un centinaio di giornalisti e decine di televisioni.
Le telecamere non potranno entrare in aula e le dirette tv saranno consentite solo all’esterno del Palazzo di Giustizia.
Da qui la decisione di chiudere al traffico via Gambara, la strada che porta al tribunale: per favorire il posizionamento dei furgoni regia delle televisioni. Il divieto di transito sarà valido sino al termine dell’udienza e che sarà replicata ad ogni appuntamento processuale sul delitto di Yara Gambirasio.
La Corte d’Assise d’Appello, presidente Enrico Fischetti, ha infatti già stilato un calendario che prevede altre udienze il 6, il 10 e il 14 luglio, giorno in cui, se tutto si svolgerà entro i tempi e senza sorprese o intoppi, i giudici potrebbero uscire dalla camera di consiglio con una decisione: la sentenza o, come spera la difesa di Bossetti, un provvedimento di riapertura del processo.
Venerdì sono previsti la lettura della relazione sul dibattimento di primo grado e l’intervento del sostituto procuratore generale Marco Martani che chiederà che Massimo Bossetti venga condannato anche per calunnia nei confronti di un collega.
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