Storia e mito della Moto Guzzi per festeggiare i 10 anni del Motoclub di Flero

Questo giovedì appuntamento alle 20.30 per la prima bresciana del lungometraggio «Il coraggio di andare oltre»
  • Cent'anni di Moto Guzzi, storico marchio motoristico italiano
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Serata in grande spolvero giovedì 15 dicembre per il Motoclub di Flero che festeggia i primi dieci anni di attività e lo farà negli ampi spazi del teatro Le Muse dei viale Aldo Moro 109/a alle 20.30.

Per celebrare l’anniversario dalla fondazione, sulle ceneri del motoclub che negli anni Cinquanta organizzava il «Circuito di velocità di Flero» che ospitò sino al 1955 il «GP Olimpia», il direttivo del Motoclub ha deciso di ospitare la prima proiezione per Brescia del docufilm «Il coraggio di andare oltre» che tra documenti inediti, interviste dei protagonisti e filmati dell’epoca, racconta del mito della fondazione della «Moto Guzzi» di cui uno degli ispiratori con il genovese Giorgio Parodi e il milanese Carlo Guzzi fu il pilota bresciano Giovanni Ravelli.

L'incontro

«A distanza di un secolo i nipoti e gli eredi di questa gloriosa tradizione italiana si incontreranno sul palco del teatro flerese. Sarà un momento storico, unico e intensissimo. Siamo infatti riusciti a rintracciare i discendenti di Ravelli che saranno con noi domani sera. E con noi ci sarà anche Elena Bagnasco Parodi, nipote di Giorgio, eroe di due guerre e pilota d’aereo da caccia, appassionato aviatore e industriale filantropo orientato sin dagli anni Venti alla socialità» spiegano dal Motoclub di Flero. 

Sul palco con Maddalena Damini di Teletutto e Roberto Manieri, giornalista del Giornale di Brescia e storico della Guzzi, anche Sergio Greppi, presidente del «Motoclub Carlo Guzzi» di Mandello, a ricomporre idealmente la terna che nel 1919 ha gettato le premesse per il lungo volo dell’aquila di Mandello. La Moto Guzzi ha poi visto oltre 30mila dipendenti alternarsi nello stabilimento sul Lario dal 1921 ai giorni nostri e l’azionariato Parodi e il genio di Carlo Guzzi hanno contribuito a creare un mito che ancora vive grazie all’iniezione di capitali e tecnologia della Piaggio. 

I riconoscimenti

Il docufilm, scritto da Laura Motta, regia di Maurizio Pavone (fotografia di Valerio Lamberti, voce narrante Enzo Giraudo per Alboran), racconta il primo secolo di vita e di trionfi sportivi e tecnologici della Moto Guzzi. La pellicola è stata ideata con finalità benefiche da due noti collezionisti del marchio di Mandello del Lario: Massimo Zavaglia e Bruno Nava.  Il docufilm racconta la storia della fondazione della Moto Guzzi ed è anche stato selezionato ad ottobre tra i finalisti della quarta edizione del «Rome Motorcycle Film Festival», dedicato ai migliori documentari al mondo sul tema del motociclismo e ha ricevuto due prestigiosi premi nella rassegna internazionale.

Raccoglie testimonianze e materiali filmati preziosi anche dell’Istituto Luce, oltre che di collezioni private. Vi hanno preso parte nomi noti anche al grande pubblico, come Guido Meda, Nico Cereghini, Paolo Beltramo, Carlo Canzano e il cantautore Davide Van de Sfroos (che ha fatto entrare la Guzzi in suoi brani).

Il lavoro, spiegano gli autori «riprende la storia e la nascita del mito della Moto Guzzi attraverso le vicende dei tre amici che all’inizio degli anni Venti crearono quella che oggi chiameremmo una start-up, precorrendo con il loro sogno l’idea vincente di costruire una motocicletta nazionale in grado di vincere la resistenza dell’epoca e garantire affidabilità, costanza e praticità».

Durante le ricerche è emerso «come i fratelli Parodi stessero valutando negli anni Cinquanta l’acquisizione della Olivetti o come Enrico Piaggio nel 1946 propose la distribuzione della Vespa tramite la capillare rete Guzzi». In occasione del centenario, nel marzo 2021, la ricostruzione storica ha portato ad un impulso nella verificadi atti e documenti sconosciuti, tra i quali gli atti riferiti al pilota bresciano Ravelli che nell’agosto 1919 precipitò col suo biplano a Venezia, morendo sul colpo: così, da allora, l’aquila dorata sui serbatoi celebra il legame col commilitone bresciano scomparso. Il marchio è diventato leggenda».

La serata

La serata del 15 dicembre, con ingresso alle 20.30, è ad accesso gratuito, ma per motivi di organizzaione è obbligatoria la prenotazione. I posti a disposizione sono 290 ma moltissimi sono già stati prenotati a riprova di un grande interesse per il docufilm sulla Guzzi.

Per prenotare l’ingresso chiamare il numero 366.6602349. Dopo le 20.35 sarà permesso l’ingresso sino ad occupare i posti rimasti liberi a chi non ha prenotato. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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