«Stop all'invasione dei cinghiali»: nell'alto Garda raccolte 700 firme

Esasperati. E decisi a far sentire la loro voce e a chiedere con fermezza che chi di dovere si faccia finalmente carico del problema. Sono in 700 - agricoltori, residenti, turisti, escursionisti, sportivi in genere - ad appoggiare, ognuno con la propria firma in calce ad una petizione, la battaglia contro l'eccessiva presenza del cinghiale sull'Alto Garda.
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Esasperati. E decisi a far sentire la loro voce e a chiedere con fermezza che chi di dovere si faccia finalmente carico del problema. Sono in 700 - agricoltori, residenti, turisti, escursionisti, sportivi in genere - ad appoggiare, ognuno con la propria firma in calce ad una petizione, la battaglia contro l'eccessiva presenza del cinghiale sull'Alto Garda intrapresa da Enzo Dell'Aglio, allevatore con una novantina di capi a Costa di Gargnano e altri ottocento a Calvisano.

Dell'Aglio si è fatto portavoce di un malumore particolarmente diffuso, come confermano le centinaia di persone che hanno sottoscritto la sua istanza, che ha per oggetto «Distruzione degli ambienti naturali nel Parco Alto Garda da parte dei cinghiali».
Il documento è stato inviato a tutti i livelli istituzionali: dal Prefetto al presidente del Parco dell'Alto Garda, dagli assessori regionali competenti a quelli provinciali, dal comandante della Polizia provinciale a quello del Corpo forestale, fino al presidente dell'Ersaf, ai Coltivatori diretti, all'Unione agricoltori e ai sindaci del territorio.

 

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