Stop alla caccia al tordo sassello. Anzi al bottaccio

Il Tar ha sospeso la delibera regionale che ne autorizzava il prelievo fino a domani
La specie Tordo bottaccio tornerà ad essere cacciabile dal 1° ottobre
La specie Tordo bottaccio tornerà ad essere cacciabile dal 1° ottobre
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Caccia al tordo bottaccio sospesa fino al 29 settembre, cioè fino a domani. È questo l’effetto - nonostante un refuso nel testo in cui si fa riferimento al tordo sassello - del decreto del presidente della Quarta Sezione del Tar di Milano, che con un provvedimento di urgenza ha disposto la sospensione della delibera numero 6992 della Giunta della Regione Lombardia che lo scorso 22 settembre aveva autorizzato il prelievo del tordo bottaccio solo da appostamento fisso dal 24 al 29 settembre.

Il decreto

Il decreto è stato emesso in seguito al ricorso presentato dalla Lac, la Lega per l’abolizione della caccia, ricorso che nel merito sarà trattato nella Camera di consiglio fissata per il prossimo 20 ottobre. La specie, comunque, tornerà ad essere cacciabile dal 1° ottobre. Il provvedimento cautelare del Tar riguarda la citata delibera della Giunta, che prevede modifiche al calendario venatorio regionale per alcune specie. In particolare per il tordo bottaccio stabilisce che: il prelievo è consentito limitatamente alla sola forma di caccia da appostamento fisso dal 24 al 29 settembre; che dal 24 al 29 settembre è escluso l’impiego di richiami vivi appartenenti alla specie tordo sassello; il prelievo della specie dal 1° ottobre tornerà a essere attuato secondo le vigenti disposizioni regionali, senza le limitazioni aggiuntive previste da questa delibera.

La sospensiva

L’effetto della sospensiva è quello sopra descritto: stop alla caccia del tordo bottaccio fino a domani. Questo nonostante nel decreto del presidente del Tar di Milano si parli (sulla traccia del ricorso della Lac) di tordo sassello. Si tratta con ogni probabilità di un refuso: fatto sta che la delibera impugnata è la 6992 del 22 settembre e fa riferimento al tordo bottaccio: quindi la sospensiva riguarda questa specie. La decisione è stata presa «in ragione - si legge nel decreto - del danno grave e irreparabile quale rappresentato dallo stesso Ispra in termini di necessità di tutelare lo sviluppo biologico delle specie non cacciabili, unitamente al limitato sacrificio, anche alla luce del principio di proporzionalità, che viene imposto ai cacciatori». Se ne riparlerà il prossimo 20 ottobre.

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