Stefano: "laureato guadagno come se non lo fossi"

Ecco la prima testimonianza: arriva da Stefano, lumezzanese doc.

Buongiorno,

Vi scrivo per riportarvi la mia personale esperienza lavorativa, in merito a quanto detto dal Ministro Fornero riguardo ai giovani e al non essere choosy.

Io "abito" ( le virgolette le capirete proseguendo nella lettura) a Lumezzane, città che lavorativamente non si ferma mai, dove chiunque ha fatto almeno un'esperienza di lavoro estivo durante le scuole superiori, o almeno così è tra i miei coetanei.

Si faceva di tutto, da chi frequentava il liceo e andava a fare l'imbianchino, a chi facendo l'ITIS si arrabattava come elettricista; e ovviamente così ho fatto anche io, prima manovale in un'impresa edile e poi elettricista (sempre come aiutante).

Terminate gli studi superiori, con in mano il mio diploma di geometra, ho trovato uno studio che mi ha preso come tirocinante, pagandomi 300€ al mese ovviamente in nero, per mediamente 9 ore al giorno.

Dopo due anni ho deciso di rimettermi in gioco e mi sono iscritto ad Architettura al Politecnico di Milano, e così sono ricominciati i lavori estivi per mantenermi.

Presa la laurea triennale ho deciso di tornare nel mondo del lavoro, soprattutto per motivi economici, sperando che con un pezzo di carta in più avrei avuto un minimo di soddisfazione economica... ed eccomi qua, da due anni ho partita iva (perchè ormai il mondo del lavoro si basa sui finti collaboratori esterni) e lavoro a Milano. Percepisco uno stipendio netto di 630€, che non mi permette di trasferirmi e faccio il pendolare ogni giorno, sveglia alle 5.30 e rientro a casa alle 21.00.

Tolte le spese per il viaggio e i pasti fuori casa torno ai miei fantastici 300€ netti di guadagno.

Le rinuncie sono tantissime, ho perso il contatto con molti miei amici e avere attività extra-lavorative sembra essere un lusso.

Caro ministro Fornero,

i giovani bresciani non sono choosy.

Stefano