Staminali, Sofia potrà completare la cura
Sofia potrà completare la cura all’Ospedale Civile di Brescia con le cellule staminali prodotte con il metodo Stamina. È un giudice di Livorno, Francesca Sbrana, a dirlo, questa volta. Ha accolto il ricorso, ex art.700, presentato lunedì dai genitori della piccola, 3 anni e mezzo, affetta da una grave malattia neuroegenerativa che porta a cecità e paralisi.
Caterina Ceccuti, la mamma di Sofia, è felice oggi. «Il giudice - dice Caterina - si è pronunciata velocemente sul nostro ricorso, accogliendolo. Il provvedimento ha effetto immediato, e chiarisce che Sofia dovrà effettuare entro i tempi terapeutici previsti la prossima infusione».
«Felicissimi» si dicono Le Iene che hanno dedicato più d’un servizio al caso della bimba toscana. «Per una volta - commenta l’autore Marco Occhipinti - un caso di giustizia celere consentirà a Sofia di andare avanti con la cura».
Il 2 aprile prossimo, davanti allo stesso giudice ci sarà il confronto tra le parti, ovvero la discussione della causa nel merito. «Ma già con questo pronunciamento - spiega Caterina - è stato autorizzato il prelievo di cellule a cui sarò sottoposta io per consentire a Stamina di preparare le infusioni del ciclo completo per Sofia. Questo provvedimento apre una strada a mia figlia ma noi continueremo a combattere con forza anche per gli altri bambini che si trovano nelle condizioni di Sofia».
Intanto, racconta mamma Caterina, Sofia sta meglio, dopo l’infusione: «Si sveglia senza febbre la mattina - e non ha segni di sofferenza sul viso». Intanto sta crescendo in Italia il numero delle famiglie che ricorrono ai giudici per ottenere il via libera alla cura. Dopo Smeralda, Celeste, Daniele, Gioele e Sofia, ora c’è Federico, un bimbo di 26 mesi di Fano affetto dal morbo di Krabbe. Nel suo caso, il tribunale di Pesaro ha accolto il reclamo presentato dai genitori che chiedevano che il figlio venisse sottoposto all’infusione di staminali secondo il metodo Stamina al Civile.
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