Staminali: per due indagati chiesta revoca dei domiciliari

La Procura, un mese e mezzo fa, aveva portato alla luce un'organizzazione che avrebbe truffato i paziente con cure definite miracolose
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Chiesta al Tribunale del Riesame la revoca degli arresti domiciliari per due degli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Brescia, che un mese e mezzo fa aveva portato alla luce un’organizzazione che avrebbe truffato i pazienti affetti da malattie neurodegenerative proponendo una cura con cellule staminali.

Gli avvocati Alberto Scapaticci e Giovanni Brunelli hanno chiesto che la loro assistita, Monica Salvi, possa tornare in libertà. Stessa richiesta presentata al Riesame di Brescia anche dall’avvocato Paolo Inverardi, legame del medico chirurgo Erri Cippini, accusato di aver somministrato una cura che definiva miracolosa.

Coinvolto nell’inchiesta anche il medico triestino Marino Andolina, già al centro del caso Stamina, e rimesso in libertà dopo settimane ai domiciliari. Sulle nuove richieste è attesa nei prossimi giorni l’ordinanza dei giudici del tribunale del Riesame di Brescia.

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