Staminali e truffe, «quando stai morendo sei pronto a tutto»
«Quando stai morendo fai di tutto per provare a rallentare l’inevitabile. Noi pazienti e le nostre famiglie siamo troppo deboli, troppo fragili, devono essere la Procura e le forze dell’ordine a vigilare e controllare».
É una valutazione tanto amara quanto lucida quella di Paolo Marchiori, presidente della sezione bresciana dell’Aisla, l’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, dopo la diffusione della notizia della nuova truffa ai danni di pazienti affetti da patologie neurodegenerative gravi scoperta dai carabinieri del Nas, il nucleo tutela della Salute, di Brescia.
Marchiori ricorda di aver «sentito parlare di una terapia sperimentale che veniva proposta a chi veniva escluso dal protocollo Stamina» ma di non avere mai avuto notizie più precise fino a ieri pomeriggio quando si è saputo dell’arresto di Andolina.
«Stando fuori forse è difficile capire - spiega Marchiori -, ma un malato nelle nostre condizioni vede la questione in modo diverso, sarà sempre pronto ad aggrapparsi ad una speranza». Nella sua esperienza infatti Marchiori non si è mai sbilanciato per «dissuadere qualcuno dal fare un tentativo, raccomando sempre di affidarsi a medici esperti, di documentarsi ma poi ciascuno fa le proprie valutazioni, riflette sulla propria situazione e decide». Per il presidente Aisla «devono essere le autorità a vigilare. Noi e le nostre famiglie siamo troppo fragili».
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