Stamina, l'Ordine valuta la sospensione per Andolina

Il vice presidente di Stamina Foundation ha però negato di aver ricevuto alcuna comunicazione.
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«Abbiamo saputo da Aifa che, a quanto é dato sapere, il dottor Marino Andolina é stato sospeso per sei mesi dall'ordine dei medici di Trieste». Lo ha detto il direttore generale degli Spedali civili di Brescia, dove un magistrato del Tribunale di Fermo ha voluto conoscere la situazione dopo il sequestro delle cellule e del materiale Stamina disposto dalla Procura di Torino.

Marino Andolina, vice presidente di Stamina Foundation, ha però negato di aver ricevuto alcuna comunicazione. «Non ho ricevuto niente e anzi ho saputo che l'ordine dei medici di Trieste nemmeno ha scritto il provvedimento che avrebbe deciso di prendere nei miei confronti. Lunedì - ha aggiunto Andolina - denuncerò Aifa perché con una sua comunicazione ha interferito in una decisione di un giudice», il magistrato di Fermo che ha incontrato i vertici del Civile di Brescia e che doveva dare esecutività ad un trattamento per un paziente.

La decisione é stata quella di predisporre l'inclusione qualora il tribunale del Riesame decidesse di dissequestrare il materiale Stamina sequestrato a fine agosto e, successivamente, solo quando Andolina potrà tornare ad esercitare. E’ stata così rinviata l'infusione a marzo 2015. «Non so se la paziente riuscirà a sopravvivere» ha spiegato Andolina.  

Dall'Oridne dei medici di Trieste fanno sapere che «sul caso Andolina si è riunita una commissione medica il 25 settembre che ha preso una decisione. Questa non è stata ancora verbalizzata e dunque non può essere resa nota, tantomeno prima che ne venga informato l'iscritto». Il presidente, Claudio Pandullo, ha anche espresso «grande sorpresa» per il fatto che sia stata diffusa una notizia riguardante la presunta sospensione di Andolina dall'Ordine.

«Si tratta - ha aggiunto Pandullo - di un atto amministrativo importante, che richiede tempo e che sarà redatto nei prossimi giorni. Successivamente, il verbale sarà inviato al ministero competente e alle varie istituzioni tra cui la prefettura. Sono interdetto dal fatto che sia uscita questa notizia - ha aggiunto - anche perché, qualunque decisione sia stata presa, l'iscritto ha trenta giorni di tempo per presentare ricorso alla Commissione Ceps, che è una sorta di Corte di Appello», ha concluso Pandullo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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