Stagiste costrette ad atti sessuali al centro massaggi: a processo la tutor

Dai banchi di scuola al lettino di un centro estetico, per svolgere uno stage come previsto dal programma didattico. Sulla carta nulla di strano, peccato che su quel lettino quattro studentesse minorenni si siano imbattute in un uomo di circa 50 anni che, in maniera esplicita, avrebbe preteso in più di un'occasione delle prestazioni sessuali in piena regola. Una vicenda che le quattro giovani hanno denunciato senza timore.
E oggi sono parti offese in un processo che vede imputati per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione minorile in concorso il cliente del centro estetico situato in un paese dell'Ovest della Franciacorta, e la titolare dell'attività, che stando a quanto ricostruito dall'accusa per quelle prestazioni avrebbe percepito 50 euro a seduta. Nei suoi confronti c'è anche l'aggravante, in quanto le ragazze le erano state affidate per motivi di istruzione e di lavoro.
I fatti contestati
I fatti contestati risalgono all'anno scorso e sarebbero avvenuti tra gennaio e aprile. Agli atti dell’inchiesta c’è la denuncia presentata dal fratello di una delle ragazzine e quella sporta dal presidente dell'organismo di garanzia dell'Ente che frequentavano le quattro giovani aspiranti estetiste. Ma non solo, gli inquirenti avevano raccolto anche le dichiarazioni delle vittime e di altre persone. Ed è proprio alla luce di queste fonti di prova che il pm aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio nei confronti dei due imputati.
Ma ieri, durante l’udienza il presidente della Prima sezione penale, Roberto Spanò, alla luce di alcuni vizi di notifica emersi, ha rimesso gli atti al giudice delle indagini preliminari. Dunque la cosa certa al momento è che bisogna ripartire da capo. E qui si inserisce la richiesta delle parti civili.
«Non sono prostitute»
Per l'avvocato Gianbattista Scalvi, difensore di una delle quattro ragazze che si sono costituite parti civili, andrebbe riformulato il capo d'imputazione nei confronti dei due coinvolti. «Stiamo parlando di quattro giovani studentesse che stavano svolgendo uno stage presso il centro estetico, non sono e non possono essere considerate delle prostitute - ha precisato il legale -. Si tratta di un clamoroso paradosso. Per questo motivo abbiamo chiesto al pm di riformulare i capi d'imputazione: da sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione come contestato ora a atti sessuali con minori nei confronti del cliente e il concorso nello stesso reato per la titolare del centro estetico».
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