Staffetta di memoria delle stragi: si cercano nuovi maratoneti

Dopo 37 anni potrebbe essere l’ultima la tappa che unisce idealmente Brescia, Milano e Bologna
LA STAFFETTA NON DIMENTICA
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Potrebbe essere l’ultima tappa, quella di domenica sera in piazza della Loggia, della tradizionale staffetta podistica «Per non dimenticare» che da trentasette anni unisce idealmente nella memoria delle vittime delle stragi le città di Milano, Brescia e Bologna. L’appuntamento itinerante per ricordare le stragi terroristiche del 1974 a Brescia, del 1980 a Bologna e del 1969 a Milano, per non perdersi nel ricordo, avrebbe bisogno di nuovi podisti, perché trentasette anni di corsa per chiedere giustizia e verità pesano sulle gambe di chi storicamente ha ideato la staffetta.

Gambe che hanno idealmente unito le realtà bresciane di Orzinuovi, Lograto, Torbole, Brescia e, oggi, Manerbio «perché quello che è accaduto in piazza della Loggia nel 1974 è una tragedia che pesa su tutta la comunità bresciana» è stato sottolineato ieri dal consigliere provinciale Filippo Ferrari sotto il porticato di palazzo Loggia dove le autorità hanno accolto i podisti accaldati. Un clima «pesante» che, per la prima volta, non ha consentito di sostare per i discorsi davanti alla stele della strage, ma ha costretto a mettersi al riparo, accompagnati dalla musica della banda cittadina «Isidoro Capitanio».

Qualche speranza

  • L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
    L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
  • L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
    L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
  • L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
    L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
  • L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
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  • L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
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  • L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
    L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
  • L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
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  • L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
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  • L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
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  • L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
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  • L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
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  • L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
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  • L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
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  • L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
    L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
  • L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
    L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
  • L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria
    L'arrivo in piazza Loggia della Staffetta della memoria

«Ultima tappa? Nutriamo ancora qualche speranza di poter continuare perché crediamo che la manifestazione sia importante perché, unendo le città in cui sono avvenute le stragi terroristiche, sottolinea quanto sia importante difendere i valori della pace, della solidarietà e dell’accoglienza» ha detto Lucio Pedroni, presidente dell’Anpi provinciale di Brescia. Molte le bandiere che sventolavano all’ingresso del palazzo, malgrado l’afa stagnante: oltre a quella dell’Anpi, c’erano le Fiamme Verdi, i sindacati, le realtà sportive che da anni uniscono sport e impegno. Per la prima volta era presente anche il prefetto di Brescia, Maria Rosa Laganà. Al suo fianco Manlio Milani, presidente della Casa della Memoria e dell’Associazione familiari delle vittime di piazza Loggia. Pedroni: «Dobbiamo sollecitare l’attenzione verso tasselli di verità ancora mancanti, anche a fronte degli inquietanti intrecci di responsabilità che stanno emergendo sulle stragi avvenute trent’anni fa in Sicilia. Ci sono stati depistaggi e connivenze che hanno creato difficoltà a celebrare i processi. Lo Stato si deve impegnare di più: vogliamo tutta la verità sui centro occulti di potere e vogliamo che si proceda, senza indugio, allo scioglimento dei gruppi neofascisti».

Le stragi

Sono trascorsi 53 anni dalla strage nella sede della Banca dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano: sedici morti e 96 feriti. Ne sono trascorsi 48 da quella di piazza Loggia a Brescia: otto morti e 102 feriti. Alla stazione di Bologna, 44 anni fa, in un attentato terroristico morirono 85 persone e duecento rimasero ferite. «Perché siamo così testardi? Perché senza verità le basi della democrazia sono più deboli» ha detto l’assessore Marco Fenaroli, presente con la fascia tricolore ad accogliere i podisti della staffetta. Che ha ringraziato «per l’impegno nel ricercare la verità storica e giudiziaria che porti a processare non solo gli esecutori materiali delle stragi, ma anche i mandanti che, poi, sono gli autori dei depistaggi cui abbiamo assistito nei lunghi anni della stagione stragista». Non è finita. Lo ha ricordato il minuto di silenzio per ricordare il terribile assassinio dell’immigrato nigeriano avvenuto a Civitanova Marche. «Ucciso perché nero e perché mendicante» ha detto Fenaroli. No, non è finita: la staffetta deve continuare, «malgrado» il peso degli anni sulle gambe dei podisti.

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