Stadio Rigamonti, ultimi sforzi per chiudere i lavori

La Commissione sicurezza dovrà analizzare l'impianto e mettere sotto i raggi X tutti i lavori svolti
Lo stadio Rigamonti
Lo stadio Rigamonti
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Il nuovo-vecchio Mario Rigamonti ospiterà la prima gara casalinga delle rondinelle in calendario il 15 settembre con il Bologna. «Non brindo ancora perché la Commissione dovrà analizzare l'impianto e mettere sotto i raggi X tutti i lavori svolti, ma completando le opere promesse in questo vertice, Mompiano sarà agibile» conferma il prefetto Visconti.

Ma cosa manca ancora per completare il capitolo sicurezza? Non bastano le nuove curve, i posti a sedere in tutti i settori, gli sky box, l’impianto di illuminazione a norma per il massimo campionato e decine di interventi già completati dentro e fuori il Rigamonti. Serviva l’ok ad un ultimo sforzo economico e strutturale. «Abbiamo definito l’acquisto delle telecamere performanti in grado di dare la possibilità alla Questura non solo di bloccare l’immagine sulle persone, ma anche di continuare a seguire l’andamento della situazione in un settore specifico. Ora devono essere installate» dice il prefetto.

«Abbiamo finalmente completato - aggiunge - la sala Gos e definito la perfetta separazione all’interno della Curva sud tra gli spazi per gli ospiti e quelli da dedicare ai tifosi bresciani. Inoltre - conclude Visconti - sono state messe a punto le bocchette per le autopompe dei vigili del fuoco».

In una settimana al massimo dovrebbe essere ufficiale il via libera per l’agibilità dello stadio.

«Tutte le problematiche a questo punto sono definite» assicura il prefetto Visconti. «Giovedì 5 settembre terrò il primo comitato dell’ordine e della sicurezza pubblica dedicato al campionato del Brescia in Serie A. Parleremo dell’uso della metropolitana e della vendita dei biglietti e poi della partita Brescia-Bologna che si giocherà il 15 settembre. Lunedì la Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo si riunirà allo stadio e...». 

«Dentro e fuori lo stadio è stato fatto tutto quello che non c’era e che negli ultimi 20 anni si è fatto finta andasse bene così». Per questo l’umore di Massimo Cellino è un mix tra l’amareggiato e l’arrabbiato. Alla luce dell’accordo con la Loggia, la gestione dello stadio è a carico suo. Interventi in tema di sicurezza compresi. «Se ho fatto la figura del pirla che ha pagato per tutti? Si mi sento così» ammette. «Non voglio fare polemiche, ma nemmeno negare che siano stati affrontati problemi imprevisti. Ci siamo trovati davanti non ad uno stadio, ma alla pattumiera. Anzi peggio, la pattumiera non c’era nemmeno. Era rimasta solo l’immondizia» tuona il presidente del Brescia. Il prefetto Visconti fa il mediatore fino in fondo.

«Non guardo al passato, ma al presente e al futuro. Mi sono interessato alla partita Rigamonti su mandato del sindaco di Brescia immediatamente dopo il mio arrivo. Non conoscevo Cellino e con me è stato estremamente disponibile. È dal primo aprile scorso che si lavora per dare uno stadio degno per affrontare la serie A».

Mercoledì prossimo sarà con ogni probabilità il giorno del via libera. «Si poteva fare uno stadio ancora più bello, ma va bene così» dice Cellino. «Non mi accontento mai, ma non vedo l’ora sia tutto finito».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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