Stadio nuovo: il pezzo di Erminio Bissolotti

Il Brescia Calcio sta valutando l'ipotesi di costruire il nuovo impianto a ridosso del casello autostradale di Brescia Sud.
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Qualcuno è convinto che il progetto «stadio» del Brescia Calcio non si potrà mai trasformare in realtà. Qualcun altro, al contrario, comincia a credere che questo sogno si possa materializzare appena al di là dei confini cittadini. In un'area di circa 140mila metri quadrati, a ridosso del nuovo casello autostradale di Brescia Sud, in gran parte di proprietà di Centropadane e compresa nel territorio comunale di Borgosatollo.

La notizia arriva dopo che l'inusuale gita domenicale del presidente Gino Corioni nella Bassa, aveva sollevato la curiosità di molti borgosatollesi. Come spesso succede in questi casi: il paese è piccolo e la gente mormora, e quella che inizialmente poteva apparire come un comprensibile sopralluogo da parte del presidente del Brescia Calcio (accompagnato dal figlio Fabio e dal direttore sportivo Andrea Iaconi) per valutare le condizioni del centro sportivo comunale dov'è in scadenza il mandato di gestione affidato a privati, si è poi rivelata una visita mirata per vagliare le reali possibilità di far nascere a Borgosatollo la nuova tana della Leonessa.

Uno stadio che - secondo alcune indiscrezioni - per caratteristiche è da considerarsi il «gemello» di quello che Corioni aveva già immaginato nel comune di Castenedolo più o meno dieci anni fa; una struttura moderna, aperta 365 giorni all'anno, centro di diverse attività ricreative non necessariamente legate al mondo del calcio e che vanta molte similitudini con gli impianti inglesi e lo Juventus Stadium di Torino.

Quell'area di Borgosatollo, peraltro, è stata recentemente inserita nel nuovo Piano di governo del territorio (il famoso Pgt) come «zona da sviluppare» e di conseguenza ha perso il vincolo di «area agricola strategica» che fino ad oggi le impediva di ospitare qualsiasi tipo di iniziativa immobiliare. Non solo, in seguito agli ultimi interventi in ambito infrastrutturale, si è guadagnata una posizione particolarmente strategica dal punto di vista della viabilità. Si trova infatti vicino all'uscita del casello autostradale della A21 e della Sp 19, meglio conosciuta come «corda molle», dista inoltre pochi chilometri dall'aeroporto di Montichiari.

L'interesse del presidente Corioni per quest'area - secondo le nostre fonti - nasce in seguito alla suo «addio» al Rigamonti palesato non più tardi di due settimane fa e, soprattutto, dal suggerimento che gli sarebbe arrivato da un personaggio molto vicino all'Amministrazione comunale di Borgosatollo.
Vi è infine da tenere in considerazione il fatto che se mai un giorno si decidesse di costruire un impianto del genere in quella zona, ne potrebbero trarre i benefici (perlopiù di natura economica) non solo la comunità di Borgosatollo, ma pure degli altri paesi limitrofi come Ghedi, Montirone, Poncarale e, soprattutto, San Zeno Naviglio. Restano però alcuni nodi da sciogliere. Primo fra tutti quello di capire attraverso quali fondi il Brescia Calcio si possa permettere di costruire uno stadio tutto suo: da tempo le casse (e la redditività) della società di via Bazoli non consentono di sostenere una spesa così importante. Si sa, però, che Gino Corioni non è il tipo che si ferma davanti a ostacoli del genere.

E da qui nasce il timore, per qualcuno, che tutto questo suo interesse per l'area di Borgosatollo non sia altro che un strategia messa in atto per convincere il Comune di Brescia a ristrutturare il «vecchio» Rigamonti di Mompiano.
Erminio Bissolotti

e.bissolotti@giornaledibrescia.it

 

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