Spray per autodifesa: ecco dove si trova e chi può usarlo

La 25enne milanese che si è salvata da una violenza grazie allo spray al peperoncino riporta in primo piano il suo impiego
Spray al peperoncino usato per autodifesa - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Spray al peperoncino usato per autodifesa - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Aveva precedenti e molestava le donne da molto tempo «soprattutto nelle stazioni ferroviarie e nelle metropolitane». È questo il profilo del nigeriano 31enne arrestato dopo aver cercato di violentare una 25enne nello scalo di Porta Garibaldi, a Milano. Ma la reazione della giovane con uno spray urticante lo ha colto di sorpresa ed è fuggito. Dieci giorni dopo, grazie alle indagini congiunte di Carabinieri e Polizia, è stato arrestato.

L'episodio ha riportato alla ribaltà l'utilità del ricorso a spray urticanti quali arma di difesa, specie per le donne, rispetto al quale non tutti i pareri sembrano univocamente favorevoli.

Di certo c'è che l'impiego è contemplato da apposite norme e la sua commercializzazione risponde a precisi criteri.

Se ne può trovare esplicita indicazione sulle pagine del sito della Polizia di Stato dedicate proprio all'utilizzo dello spray:

Spray per la difesa personale

Le caratteristiche tecniche dello spray

In estrema sintesi, lo spray inizialmente commercializzato nelle armerie, è stato progressivamente ammesso anche per la vendita tramite web, nelle farmacie e nei supermercati.

L'acquisto tuttavia non è consentito a tutti: per comprarlo (il costo oscilla tra i 20 e i 30 euro), infatti, bisogna avere almeno 16 anni.

Sul piano tecnico, la confezione dello spray non può contenere più di 20 ml di liquido irritante, il cui principio attivo deve risultare efficace per non più di 20 minuti dall'applicazione, senza che possa generare conseguenze permanenti per chi ne viene colpito. 

A dotarsi di spray al peperoncino, di recente, è stata anche la Polizia Locale di Brescia, i cui agenti sono stati anche sottoposti ad un apposito corso di formazione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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