Spiedo: raccolta firme per salvare polenta e osei
Fa discutere e unisce. Così le modifiche alla legge nazionale sulla caccia, che ha recepito le indicazioni di Bruxelles, a Brescia hanno dato vita ad un fronte trasversale per salvare lo spiedo e la polenta e osei, piatti della tradizione come i tortellini in Emilia, la burrata in Puglia o la N’duja in Calabria.
Così, con lo slogan "Viva lo spiedo bresciano e viva 'polenta e osei' Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale di Brescia, per voce della dirigente, nonché assessore regionale Viviana Beccalossi, si fa promotore di una raccolta di firme per modificare la legge nazionale 157 del 1992 sulla caccia".
"La goccia che ha fatto traboccare il vaso - scrive Viviana Beccalossi nel comunicato con il quale lancia l’iniziativa - è stata il via libera, da parte del nostro Paese, a norme che, recependo le indicazioni di Bruxelles, vietano di vendere e acquistare uccelli vivi o morti appartenenti alle specie viventi naturalmente allo stato selvatico, tranne alcune eccezioni. Un provvedimento che, di fatto, cancella dai menù dei ristoranti, delle trattorie e delle osterie italiane piatti tradizionali come lo spiedo bresciano, polenta e osei e ogni altra ricetta che prevede la presenza di volatili selvatici legalmente cacciabili".
La raccolta di firme inizierà da sabato: "E' necessario poi rivedere anche altri aspetti della legge nazionale chiarendo una volta per tutte, i ruoli che devono assumere le Regioni, l'Ispra e la stessa Unione europea . E tutto ciò senza mai dimenticare i tanti posti di lavoro garantiti da questo settore".
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