Spari contro il treno Milano-Brescia: panico in carrozza
L’identità di chi ha sparato al momento resta un mistero. Un mistero esattamente come la dinamica, il movente e il tipo d’arma - anche se è probabile si trattasse di una pistola a aria compressa - utilizzata in quello che sembra a tutti gli effetti un gesto folle.
Un gesto che avrebbe potuto degenerare in qualcosa di decisamente più grave. Per ora l’unica cosa certa è che sei finestrini di altrettanti vagoni del treno regionale partito a mezzanotte e un quarto dalla stazione di Milano Centrale sono stati colpiti mentre a bordo c’erano numerosi passeggeri.
Proprio come il bresciano Paolo Rinaldi, che l’altra notte stava tornando a casa con alcuni amici dopo essere stato allo stadio di San Siro per assistere alla partita della Nazionale contro l’Inghilterra. «Eravamo da poco ripartiti dalla stazione di Calcio - ha spiegato l’uomo - quando abbiamo sentito un forte rumore. Subito dopo abbiamo visto la signora che viaggiava dietro di noi buttarsi a terra. È successo tutto in pochi secondi e inizialmente non avevamo capito cosa fosse successo. Poi abbiamo visto che il finestrino dove era seduta la donna era visibilmente danneggiato e nella parte esterna c’era un foro».
Nonostante la tarda ora, a bordo del treno c’erano numerosi passeggeri e «tutti quanti abbiamo vissuto momenti di panico - ha continuato Rinaldi -. Abbiamo contattato subito il capotreno e una volta arrivati in stazione a Brescia, attorno all’1.35, ci siamo resi conto che i vagoni colpiti erano sei. I fori erano praticamente tutti alla stessa altezza e della stessa dimensione».
Il fatto è avvenuto tra le stazioni di Calcio, nella Bergamasca, e Chiari, una zona di competenza della Polfer di Brescia. Spetterà agli agenti fare luce su questo episodio, nel quale fortunatamente non si sono registrati feriti. Tuttavia, dalle immagini scattate dai passeggeri e dal racconto di uno dei testimoni, non sembrano esserci molti dubbi sul fatto che qualcuno l’altra notte abbia sparato contro il treno.
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