Spari a Milano: indagine su omissione di atti d'ufficio

In relazione all'ipotesi che l'ingresso di Giardiello armato sia conseguenza di «mancata adozione di condotte doverose»
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Oltre all’indagine a carico di Claudio Giardiello per omicidio plurimo aggravato, i magistrati della Procura di Brescia hanno avviato un «procedimento per il delitto di omissione di atti di ufficio, a carico di ignoti», in relazione «all’ipotesi che l’ingresso di persona illegalmente armata all’interno del Palazzo di giustizia milanese possa essere avvenuto in conseguenza della mancata, ovvero inadeguata, adozione di condotte doverose».
 
Lo ha affermato nell’Aula del Senato il Guardasigilli Andrea Orlando, ricordando che Giardiello, «nell’immediatezza dell’arresto, ha spontaneamente dichiarato di essere entrato nel palazzo attraverso il varco di via Manara, riservato all’accesso esclusivo dei magistrati, del personale e degli avvocati, qualificandosi come avvocato ed esibendo un documento non debitamente controllato».
 
La Procura di Brescia, nel frattempo, si appresta a chiedere al Gip di rinnovare la misura cautelare nei confronti di Claudio Giardiello, come previsto dopo la dichiarazione di incompetenza da parte del giudice di Monza.
 
La Procura bresciana, titolare dell’inchiesta sulla sparatoria al Palazzo di Giustizia di Milano, ha ricevuto l’elenco delle guardie presenti al momento dell’ingresso in tribunale di Giardiello. «Le guardie - ha affermato il procuratore Tommaso Buonanno - sono già state ascoltate dai Carabinieri a Milano».

 

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