Sparatoria a Quinzano: fermo per la guardia giurata

Duplice omicidio volontario. E’ questa l’accusa con la quale è stata fermata e portata in carcere la guardia della Fidelitas che nel primo pomeriggio di lunedì, nel centro di Quinzano d’Oglio, ha aperto il fuoco contro una banda di rapinatori uccidendone due.
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Duplice omicidio volontario. E’ questa l’accusa con la quale è stata fermata e portata in carcere la guardia della Fidelitas che nel primo pomeriggio di lunedì, nel centro di Quinzano d’Oglio, ha aperto il fuoco contro una banda di rapinatori uccidendone due: Otello Astolfi (62 anni) originario di Rovigo, ma residente a Ravenna, e Ivan Alpigiano 38 anni di Caselle Torinese.

Per la Procura, il 34enne residente in provincia di Brescia, ma campano d’origine,  non può invocare a giustificazione la legittima difesa e l’uso legittimo di arma da fuoco. La quantità dei colpi esplosi (un intero caricatore), la direzione dei proiettili, sparati ad altezza uomo, e la dinamica dell’azione, con la guardia dell’istituto di vigilanza all’inseguimento dei malviventi che da poco avevano prelevato 10.300 euro dalle casse della Cassa rurale e artigiana di via Cavour,  secondo il Procuratore Nicola Maria Pace, sono indice della sproporzione tra l’offesa arrecata dai malviventi e la reazione del 34enne. Che non può invocare nemmeno l’uso legittimo dell’arma, perché non è agente di pubblica sicurezza e soprattutto perché non ha agito contestualmente alla rapina, per impedirla, ma in una fase successiva: quella della fuga dei malviventi entrati in azione taglierino alla mano.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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