Sparatoria a Caravaggio, le indagini portano a Brescia
Sei spari nella notte. Sei bossoli rimasti a terra, assieme ad un cappello e ad un telefono cellulare. Una manciata di oggetti che da Caravaggio, teatro di quella che gli inquirenti ritengono essere un regolamento di conti tra gruppi di africani, fino nel Bresciano, dove risiederebbero i contendenti.
Da domenica notte i Carabinieri di Treviglio stanno tentando di fare luce sull’accaduto: attorno alle 22.30 lungo la Statale che collega Treviglio a Caravaggio è successo di tutto. Spari che alcune segnalazioni al 112 hanno riportato esplosi mentre tre auto correvano ad alta velocità: tutta l’aria di un inseguimento che avrebbe avuto epilogo nel piazzale di fronte al vivaio «Centro Verde» di Caravaggio.
Tutto finito e auto volatilizzate nel buio quando i Cc sono arrivati sul posto: a terra c’erano però i bossoli, il cellulare e un berretto. Di qui le indagini: per gli inquirenti quella andata in scena poco oltre i confini con il Bresciano sarebbe stata una sparatoria parrebbe senza feriti, data l’assenza di tracce di sangue come pure l’assenza di ricoveri con lesioni compatibili negli ospedali della zona. Gli inquirenti ritengono che siano da ricercare nel Bresciano i gruppi coinvolti nello scontro a fuoco: si tratterebbe – verosimilmente alla luce degli indizi forniti dal cellulare rinvenuto a terra - di una banda di stranieri, probabilmente di origine senegalese, tutti di casa nella nostra provincia. Le indagini sono solo all’inizio.
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