«Spacciate? No, cerchiamo i Pokemon»
Non c’è freddo, né neve o nebbia o buio che li fermi. Gli allenatori di PokemonGo, il gioco per smartphone che dall’estate dell’anno scorso coinvolge milioni di giocatori a livello mondiale, sono pronti a tutto (anche a guidare contromano) pur di catturare le nuove creature leggendarie.
E se da più di un anno a questa parte la percentuale di giocatori è calata dopo il boom iniziale, la Niantic, casa produttrice dell’app basata sul celebre videogioco che si avvale della tecnologia Gps con realtà aumentata, mantiene viva l’attenzione creando eventi e battute collettive.
Proprio perché «gotta catch ’em all» (letteralmente «bisogna catturarli tutti»), da qualche tempo gli allenatori sono chiamati ad agire in gruppo, coordinandosi su social e chat, per aggiungere alla propria squadra Pokemon leggendari, altrimenti impossibili da ottenere in solitaria.
Si inizia il mattino alle 7, quando alcuni giocatori già in movimento individuano la presenza di «raid», nel corso dei quali, da tane immaginarie i mostriciattoli più potenti daranno filo da torcere a coloro che tenteranno l’impresa, per poi segnalarli ai 500 e più membri dei gruppi di Whatsapp e Telegramm.
«Nelle ore di punta come la pausa pranzo o appena prima di cena, o nei fine settimana, arriviamo a formare squadre da venti, trenta o quaranta persone - raccontano alcuni allenatori intenti a combattere a suon di click un Pokemon apparso al parco Gallo -. Alcuni di noi si conoscono già da tempo, altri nuovi si aggiungono ogni giorno e in base a scuola o lavoro riescono a unirsi ai raid anche fino alle otto di sera. I luoghi più facili da raggiungere, oltre che da occupare in massa, sono i parchi e se qualcuno ha difficoltà a raggiungerli, anche perché il tempo di presenza del Pokemon è limitato, si fa di tutto per offrire passaggi a chi è di strada ma non solo. Se dopo un raid decidiamo di spostarci tutti insieme a farne un altro, si mettono le auto a disposizione di tutti, più si è più ci si diverte».
E se non ci sono orari o meteo a far da deterrenti, figuriamoci queste feste natalizie nelle quali tra vacanze scolastiche e ferie ci si organizza per tutto il giorno, come racconta uno di loro: «La mattina di Natale in città è comparso uno dei Pokemon più rari di tutto il gioco, Mewtwo. Si può provare a catturarlo solo se si ha ricevuto l’invito e io l’ho ricevuto con un orario un po’ scomodo, quello del pranzo. Ma non ci ho pensato due volte: ero a Milano a festeggiare e appena ho potuto ho preso la macchina e sono tornato a Brescia per raggiungere gli altri»!
E dopo una giornata di intensa cattura tra città e provincia, si confrontano bottino e avventure, che spesso comprendono un incontro con le forze dell’ordine. «Più di una volta noi in gruppo siamo stati fermati perché disposti in cerchio, al buio e in un parco. Pensavano spacciassimo o stessimo commettendo qualcos’altro di illegale. Immaginatevi l’espressione degli agenti quando hanno scoperto cosa veramente stavamo facendo...».
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