Spaccate in città, otto albanesi fermati nel Milanese
I carabinieri di Abbiategrasso e il pubblico ministero di Pavia Gustavo Ciocca, che ha coordinato la loro indagine, ritengono che sia loro anche la firma sulla spaccata del 13 maggio scorso alla tabaccheria all’angolo tra via Lamarmora e via San Zeno.
I sospetti degli inquirenti sono conseguenza delle notevoli analogie con gli altri 13 colpi finiti sotto la loro lente di ingrandimento. A partire dall’obiettivo, il più delle volte proprio tabaccherie, per arrivare alle modalità, un’auto che strappa la saracinesca, una mazza che abbatte la vetrina e poi la fuga con sigarette e contanti.
Con gli otto giovani albanesi, tutti di età compresa tra i 23 e i 34 anni, finiti in manette nelle scorse ore tra Corsico, Vimodrone, Cassano D’Adda e Abbiategrasso, per gli inquirenti operavano anche i tre arrestati lo scorso 20 maggio all’ospedale di Treviglio, dove avevano cercato rifugio e rimedio ai proiettili dei carabinieri che non erano riusciti a schivare nella fuga da via Gamba.
Tra gli obiettivi degli uomini arrestati, secondo la ricostruzione degli investigatori, non solo tabaccherie, ma anche farmacie e abitazioni private. Gli otto finiti in cella nelle scorse ore affronteranno oggi a Pavia il giudice delle indagini preliminari nell’interrogatorio di convalida.
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