«Souad voleva liberarsi dalla morsa di una sottocultura»
Non c'era il cadavere, non c'era alcuna ammissione dell'unico imputato. Eppure «si è comunque in presenza di una matassa indiziaria non particolarmente ostica da dipanare, in ragione della elementarità dei suoi ingredienti storici e della presenza di dati probatori a dir poco schiaccianti» scrive il presidente della Corte dassise Roberto Spanò nelle motivazioni della sentenza di condanna all'ergastolo nei confronti di Abdelmjid El Biti, 51enne ex marito di Souad Alloumi, 28enne svanita nel nulla la notte tra il 3 e 4 giugno 2018 in via Milano. Strangolata, uccisa, nascosta in un sacco e poi occultata dove nessuno ad oggi sa.
Per la Corte c'è una prova storica e una prova logica nella ricostruzione di quanto accaduto nel piccolo appartamento dove...
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