«Sotto assedio come all'arrivo dei Patroni, dobbiamo resistere»

Nell'anno della pandemia, mons. Tremolada ha accostato nella sua omelia la condizione di Brescia del 1438 a quella odierna
Un momento della messa celebrata da mons. Tremolada - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Un momento della messa celebrata da mons. Tremolada - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Quando nel 1438 i santi patroni Faustino e Giovita apparvero sui bastioni delle mura di Brescia per compiere la «loro prodigiosa opera di difesa», la città era sotto assedio.

Da quasi un anno ormai, potremmo dire che la nostra città è tornata sotto assedio. Il mondo intero è sotto assedio. «La pandemia, che si è abbattuta sull’umanità intera, ha provocato tra noi molti lutti e ha seminato paura e sofferenza – ha detto il vescovo Pierantonio Tremolada durante la messa per la festa dei patroni Faustino e Giovita -. Un sentimento, in ogni caso, mi sembra dominare in questo momento su tutti gli altri: quello della stanchezza. Siamo molto provati. I lunghi mesi, le continue attenzioni, le pesanti limitazioni, la paura sempre incombente del contagio, una comunicazione martellante e assillante stanno producendo in tutti noi un effetto di logoramento. Ci troviamo a vivere un’esperienza molto simile a quella di un assedio».

Per il pastore della Chiesa bresciana non dobbiamo abbatterci, c’è bisogno invece di resistere. «Dovessimo scegliere un termine che indentifichi chiaramente il compito di ognuno di noi e di tutti insieme a fronte della situazione attuale - ha detto il Vescovo -, credo potremmo ritrovarci d’accordo nel dire: Sì, dobbiamo resistere!». E poi guardare con ottimismo al futuro: «Sarà di grande aiuto alla perseveranza il guardare avanti con speranza, preparando fin d’ora ciò che sarà domani, a cominciare dal tempo che immediatamente seguirà la fine di questa pandemia».

Nel corso della mattinata analoga diretta è stata dedicata alle 9.30, dall’Ateneo di via Tosio, alla cerimonia per la consegna del «Premio della Brescianità» e il «Premio per la Ricerca scientifica».

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