Sostenibilità, inclusione e partecipazione: su cosa punta l'amministrazione Castelletti

Nel corso del consiglio comunale di Brescia sono state presentate le linee programmatiche per i prossimi 5 anni
LOGGIA, IL PROGRAMMA DI GIUNTA
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Sostenibilità, inclusione e partecipazione: su questi tre grandi pilastri si reggerà la Brescia del futuro nella visione dell’Amministrazione comunale. Una visione racchiusa nelle linee programmatiche di mandato che la sindaca Laura Castelletti ha enucleato durante un intervento appassionato in Consiglio comunale.

Le linee rappresentano il principale momento di pianificazione strategica della Loggia: «Individuano indirizzi, obiettivi e azioni che andremo a realizzare nei prossimi cinque anni. E rappresentano un impegno - rimarca - che ci prendiamo con i nostri cittadini, sia quelli che ci hanno votato sia quelli che non ci hanno votato: per noi esiste una sola città ed è quella di cui dobbiamo prenderci cura».

Nelle oltre sessanta pagine si spazia in tutti i settori della vita amministrativa ispirandosi al programma elettorale. Se l’orizzonte è carico di incertezze «a causa delle crisi economica, sociale e ambientale che affliggono il nostro Paese e non solo», non manca tuttavia la consapevolezza «delle straordinarie qualità e potenzialità di Brescia. Siamo una città bella, viva, solidale, generosa, produttiva, accogliente». Una città che è anche punto di riferimento per un territorio ben più vasto: «Proprio per questo non si può pensare di dare risposte rimanendo solo nell’ambito dei propri confini: siamo sempre più collegati attraverso reti fisiche, reti umane, trasporti, servizi, sistema ambientale».

Proprio sul tema dell’ambiente, che pone di fronte a criticità, la Castelletti rilancia l’appello verso la «corresponsabilità»: «Noi compiremo azioni importanti ma bisogna che la città ci sia. Non si può gridare aiuto ogni volta che abbiamo problemi legati all’aria, ai grandi temporali, al grande caldo, e poi non essere predisposti a compiere qualche sacrificio per condividere insieme una migliore qualità della nostra vita». Un passaggio riguarda «capitale green»: «Brescia non ha superato la prima fase di selezione per l’edizione 2025, è vero: sapevamo che sarebbe potuto accadere, ma questo non ci ferma. Il valore della candidatura non sta semplicemente nella vittoria, ma nel fatto di essere uno sprone a innescare circoli virtuosi, come è avvenuto per Capitale della cultura». Oltre che sulla sostenibilità ambientale il focus è puntato anche sulla sostenibilità sociale: «Oggi le famiglie in difficoltà aumentano. Occorre lavorare sull’orizzonte delle risposte, che spesso anche a livello nazionale sono ancora molto deboli». E un’attenzione particolare «sarà data al Piano case».

Le reazioni dell'opposizione

La discussione in aula sulle «linee» è prevista nella seduta dell’8 settembre, ma Fabio Rolfi, consigliere della Civica che porta il suo nome nonché candidato sindaco all’ultima tornata, anticipa alcune riflessioni a margine del Consiglio: «A me sembra che ci sia un po’ troppa carne al fuoco, e quando ce n’è troppa poi non cuoce bene. Le linee programmatiche non sono un programma elettorale bis, ma rappresentano la trasformazione in azioni amministrativi degli impegni elettorali. Brescia - aggiunge - ha una vocazione metropolitana e deve svolgere la propria funzione di leadership, a partire da temi quali immigrazione, grandi opere infrastrutturali, viabilità, trasporti pubblici. Su questo lanceremo la nostra sfida alla Giunta Castelletti».

Inoltre, sottolinea Rolfi, «è vero che la città ha intrapreso un percorso turistico importante. Questo tuttavia ha avuto anche effetti negativi, come la crescita degli affitti a breve durata, le cosiddette Cav, che stanno rendendo sempre più difficile a Brescia trovare alloggi per lavoratori e famiglie a prezzi accessibili. Sul tema case serve una regia di governo più efficace di quello che abbiamo visto in passato».

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