Sos dal Lunardi: «Siamo senza bar e cade l’intonaco»

Un alunno denuncia la situazione critica. I rappresentanti: «Si lavora alla soluzione»
LUNARDI, BAR CHIUSO
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In redazione arriva la lettera di uno studente del Lunardi. Che racconta di alcune problematiche relative alla scuola di via Riccobelli. A cominciare dal bar dell’istituto, dice, chiuso da alcuni mesi. «La burocrazia ci costringe a rimanere per più di un anno senza il servizio di ristoro, dopo il bando per l’appalto del bar scolastico concluso con un ricorso e un controricorso», scrive il ragazzo.

E ancora solleva una questione riguardante i computer portatili per utilizzo didattico nelle classi con lavagne elettroniche. «È difficile accettare una risposta in cui ci viene detto che abbiamo diritto ad averlo solo se abbiamo pagato il contributo scolastico, che è volontario» lamenta. E non ultimo, segnala, «c’è stato il crollo dell’intonaco di un soffitto in una classe».

Decidiamo di approfondire la segnalazione interpellando la direzione dell’istituto e i rappresentanti degli studenti.

La direzione della scuola risponde che in questo momento preferisce non rilasciare dichiarazioni. Parliamo inoltre con Simone, Mattia e Lorenzo, rappresentanti degli studenti del Lunardi nel consiglio di istituto. Premettono che «sappiamo che il preside sta facendo tutto quanto possibile, agendo in modo tempestivo. Purtroppo sia per quanto riguarda il bar sia per quanto concerne il problema dell’intonaco caduto in un’aula si tratta di problematiche e meccanismi complessi, più esterni che interni all’istituto e più grandi della scuola stessa».

Sul bar, chiuso da qualche tempo, come segnala lo studente, appunto per questioni connesse a un ricorso legato al bando per la nuova gestione - dalle informazioni che siamo stati in grado di raccogliere si starebbe procedendo per poter approdare al più presto a un nuovo bando - Simone sottolinea: «Sul bar sappiamo che ci sono problematiche burocratiche complicate ma ripetiamo, sappiamo che il preside sta facendo tutto il possibile. E la direzione si è sempre confrontata con noi studenti». Confermano, i tre rappresentanti degli studenti, «che in un’aula si è staccato nei giorni scorsi dell’intonaco da un soffitto ma per fortuna è avvenuto mentre non c’erano studenti.

La direzione ha fatto chiudere l’aula e si è attivata, anche con la Provincia, per i sopralluoghi necessari. E comunque sollecitiamo la Provincia a fare tutto il necessario sul fronte sicurezza ». Ieri mattina, prima del suono della campanella, «alcuni coetanei di Blocco studentesco, hanno distribuito fuori dai cancelli dell’istituto, dei volantini con la scritta "Basta giocare con le nostre vite", riferendosi al crollo dell’intonaco. Abbiamo parlato con loro e ci hanno spiegato che non si trattava di una critica o attacco alla scuola ma che avevano usato quella frase forte, sulla quale comunque non siamo comunque d’accordo, per sensibilizzare sul tema più generale della situazione degli edifici scolastici».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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