«Sono un miracolato, non sfiderò più la sorte»
«Sto meglio, ammaccato, dolorante, ma meglio», racconta Davide Foroni da un letto del reparto di Seconda traumatologia degli Spedali civili.
È il commissario di gara travolto dall'auto uscita di strada durante le prove sabato scorso del Trofeo di Vallecamonica lungo il tracciato Ossimo-Malegno-Borno.
Lui è sopravvissuto, mentre Mauro Firmo, il collega più anziano è morto sotto il peso della vettura guidata dal pilota di casa Christian Furloni, che ha perso il controllo della sua Peugeot a più di 150 all'ora.
«Sono un miracolato non ci sono dubbi. Non conoscevo bene Mauro Firmo, ma mi dispiace tanto», dice Davide. Ha un taglio sull'occhio destro, due dita quasi maciullate, una costola rotta e un versamento di sangue all'altezza dei reni. E non ricorda nulla.
«L'ultima immagine della gara sono alcune auto che passano, poi solo buio».
Non vede l'ora di uscire dall'ospedale e tornare alla vita di tutti i giorni. Senza però le gare. «Non mi vedo più con una bandiera da commissario di gara a bordo strada - ammette -. Sarebbe un po’ come sfidare la sorte».
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