Sono Luna e Kira i nomi più diffusi tra i cani bresciani
Altro che Fido. D’ora in poi, per riferirsi ai più fedeli amici dell’uomo a quattro zampe, meglio parlare di Luna, Kira e Diana, un triplete in quota rosa. Già, perché sono questi i nomi che svettano nella classifica di quelli più diffusi tra i cani del Bresciano. Una nutrita platea di circa 260mila animali, quelli censiti nellbo dell’anagrafe canina della nostra provincia, che fa capo a due distinti ambiti territoriali: quelli di Ats Brescia e dell’Ats della Montagna.
Fido se la passa male: solo 132 quelli che resistono nei registri ufficiali. Va meglio a Briciola, che ricorre 1.411 volte, mentre a farla da padrone sono nomi inglesi tratti dal cinema, dai cartoni animali, dalla fantasia. Che non trascusa neppure divagazioni sportive (da Juve a Messner...), culinarie (Zenzero o Friariello) e letterarie (Siddhartha). Scopri qui di seguito il nome del tuo cane quante volte ricorre nell'elenco degli oltre 220mila dichiarati all'atto della registrazione del cane.
Quanto alle razze, la sintesi che deriva dall'analisi dei dati è semplice: bastardino è bello. Sono oltre 85mila gli animali meticci (agli atti: «nessuna razza prevalente»). Subito dopo, pur distaccato, ecco il pastore tedesco, alias cane lupo: se ne contano oltre 16mila esemplari. Poi vengono i setter inglesi e italiani, segno che nel settore la caccia pesa. Primo tra gli animali da compagnia, il cocker. Scopri qui di seguito come se la cava la razza del tuo amato quadrupede tra le 308 censite, fra varianti e specifiche.
Da ultimo, una curiosità: il rapporto tra cani presenti in un dato comune e popolazione (umana) residente è molto variabile. Ai due estremi Brescia e Valvestino: poco più di 8 abitanti per ogni cane nel capoluogo (che pure ne conta 24mila, il massimo per un singolo municipio), poco meno di 1 per ogni residente nel paese dell'Alto Garda. E allora scopri come va nel tuo comune.
Una precisazione: l'anagrafe canina (a livello locale, regionale e nazionale) sconta un limite: gli obblighi connessi all’identificazione dell’animale e alla sua tutela veterinaria sono presi in considerazione dai padroni mentre l’amato quadrupede è in vita, ma molto spesso l’avvenuto decesso del cane non viene riportato alle Ats competenti. Di qui un esubero di animali censiti significativo rispetto a quelli effettivamente tuttora in vita, difficile da stimare in modo del tutto affidabile. Ciò detto, l’analisi dei dati rivela comunque tendenze ben chiare.
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