Soldati, ufficiali, cappellani e medici a Nikolajewka in mostra a San Francesco
Celebra la figura storica del colonnello Federico Lantieri de’ Paratico, ufficiale bresciano reduce dell'Armir, che volle la memoria della storica battaglia di Nikolajewka la mostra organizzata alla chiesa di San Francesco, in fondo a via Pace, in centro storico a Brescia, aperta sino a domenica 5 febbario con ingresso gratuito.
Da 51 fotografie inedite emerge uno spaccato storico della spedizione intalia in Russia da cui emerge poi la figura dei cappellani militari al seguito delle truppe italiane e quella dei medici di guerra.
Oggi, a conclusione della parata commemorativa di Nikolajewka, alla mostra sono stati portati il cappello alpino del generale Reverberi e il suo medagliere. I reperti resterannpo in mostra come tributo al militare a cui si deve la rottura dell'accerchiamento russo nel 1943.
Il percorso museale
La mostra, curata dall'esperto bresciano di storia militare Daniele Barbieri, raccoglie materiale di collezioni private e cimeli preziosi per la conservazione della storia di vicende sconosciute dell’Armir. A partire dal ricordo della figura del colonnello Federico Lantieri de’ Paratico, presidente della Sezione di Brescia, colui che ha voluto nella nostra città la cerimonia per ricordare l’anniversario della battaglia che ha spezzato l’accerchiamento russo a Nikolajewka.
L’ufficiale ha organizzato il primo raduno per ricordare il sacrificio di quegli alpini che hanno sacrificato la loro vita per consentire ad altri di tornare a casa. In quel primo raduno del 1951 sono state conferite le decorazioni ai reduci fra cui la medaglia d’oro al generale Reverberi e quella d’argento al Lantieri.
I pezzi esposti sono stati forniti dalle figlie di Angelo Viviani, dalla famiglia Schileo, da Paolo Stabilini, Pierangelo Zani dell'Associaione Cenni Storici e dalla Croce Rossa Italiana. Le 51 foto scattate in Russia esposte in mostra sono state elaborate dal colonnello Amerigo Lantieri de’Paratico, nipote del reduce.
Cappellani e medici
«Oltre alla figura di Lantieri de' Paratico, la storia dei cappellani militari caduti in guerra e dei reparti sanitari è un tema importante e spesso trascurato della Campagna di Russia - spiega Barbieri - con l’umiltà e la riservatezza di sacerdoti i cappellani hanno garantito una preziosa presenza e servizio di molti militari e prigionieri. Una testimonianza al pari di quella dei medici e delle infermiere che va ricordata».
Solo in Russia sono stati 41 i cappellani morti e 11 i dispersi mentre sono stati moltissimi i sanitari caduti, fatti prigionieri o dati come dispersi.
I reperti
Tra i reperti in mostra oggetti appartenuti a padre Ottorino Marcolini, tra i quali il cappello, gli scarponi, le giberne e due ostensori costruiti dai prigionieri italiani.
Nella mostra, aperta oggi tutto il giorno (10-18) e in settimana dalle 15 alle 18 e la mattina su prenotazione (cell. 342.5802952) si ricorda anche l’impegno della Croce Rossa Italiana e dei suoi uomini e donne.
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