Smog, l'aria è peggiorata: resta il blocco anche a Natale
Le previsioni meteorologiche lo avevano in qualche modo prospettato: l'accumulo degli inquinanti, stanti il tempo sereno e stabile e l'assenza di ventilazione, non ha fatto che peggiorare la qualità dell'aria di Brescia.
Il dato delle polveri sottili rilevato dalle centraline dell'Arpa in base alle quali viene conteggiato il numero di esuberi al fine dell'attivazione o della revoca delle limitazioni alla circolazione previste dal Piano antismog interregionale del bacino padano è schizzato alle stelle in 24 ore: se venerdì lo sforamento era stato davvero in termini di pochi decimali (50,3 microgrammi per metrocubo di aria contro i 50 tollerati), ieri il valore è salito a 65.
Conseguenza inevitabile, non ci sarà revoca, almeno per le prossime 48 ore, dei divieti di primo livello scattati venerdì, considerato che per consentirne l'eliminazione servono almeno due giornate consecutive entro i parametri ammessi dalla normativa vigente quanto a Pm10.
Quindi resta lo stop - ulteriore rispetto a quello già vigente ogni giorno feriale fino al prossimo 31 marzo - imposto ad alcune delle categorie di veicoli più inquinanti, su tutti gli Euro 4 diesel (fatte salve le previsioni per chi monta un Fap), altrimenti dispensati dai divieti.
E se la nebbia che questa mattina dominava la città ha certo offerto qualche colpo d'occhio suggestivo - colto dall'obiettivo del nostro fotografo Pierre Putelli - di certo la stagnazione degli inquinanti e il perdurare della stabilità rende improbabile il miglioramento della qualità dell'aria nei prossimi giorni. Insomma, la coda del 2018 si annuncia con uno stop perdurante.
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