Smart City, Brescia promossa dal Miur

Il progetto «Brescia Smart Living» ha ottenuto il punteggio più alto nel bando del Miur: attesi 5 milioni per innovare i servizi.
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Il verdetto era già cominciato a circolare, ma mancava l’ufficialità. Ora la buona notizia è arrivata: il progetto «Brescia Smart Living» ha ottenuto il punteggio più alto nel bando «Smart Cities and Communities and Social Innovation», promosso dal Miur il 5 luglio 2012. I risultati sono stati resi noti il 31 ottobre, quasi a sorpresa, dopo una lunga attesa che sembrava non dovesse avere fine. La proposta bresciana aveva già passato la prima fase di selezione, assieme a raggruppamenti legati a Milano, Bologna e Padova.
Ora però c’è la certezza che nell’ambito delle smart grid, uno dei filoni indicati dal ministero dell’Istruzione, Brescia è prima. In gioco ci sono 5 milioni che potrebbero finanziare l’ambizioso disegno di innovazione dei servizi cittadini, dall’energia al sociale. Lo stanziamento non è ancora definitivo, precisano dal Miur: da Roma una commissione arriverà in città per le ultime verifiche e dare (eventualmente) il sì finale. 
 
Nel gruppo che ha lavorato a «Brescia Smart Living» vi sono Università Studi di Brescia, Enea, A2A, Beretta Group insieme a Cauto, Cavagna Group, STMicroelectronics e un’associazione temporanea di imprese di cui fanno parte Iperelle srl, Teamware srl, Fge Elettronica srl, Itl srl, Delsus srl e Coop Casa. Il tutto con la regia iniziale della Loggia: pur non entrando nelle parti più tecniche, il Comune ha dato impulso all’ideazione di un progetto che rispondesse ai requisiti del bando.
 
L’obiettivo è creare una piattaforma integrata, sfruttando ad esempio le infrastrutture in fibra ottica, che permetta di condividere i dati delle reti energetiche (dal riscaldamento ai rifiuti, dall’illuminazione all’acqua) con quelle sociali. «Smart Living» vuol dire coinvolgere i cittadini nell’utilizzo consapevole delle risorse, attraverso informazioni puntuali sui consumi, mentre per le istituzioni saranno disponibili meccanismi di controllo e supporto dei soggetti fragili. Le smart grid, sintetizzando, rappresentano un ambito in cui la distribuzione dell’energia viene razionalizzata e resa più efficiente grazie all’interazione con le reti di informazione. L’intuizione vincente per Brescia è stato unire la parte energetica a quella degli interventi sociali. 
 
Un piano complesso, non solo tecnologicamente, che vale in tutto 17 milioni: il suo finanziamento sarebbe un impulso decisivo ad un ambito, quello della smart city, di cui si è molto discusso, anche in campagna elettorale, ma in cui manca ancora una prospettiva organica. Tutto è nato con l’amministrazione Paroli: dalla metà del 2012 in avanti se ne occuparono Paola Vilardi e Diego Ambrosi, mentre ora è Laura Castelletti, a cui è da attribuire un apporto decisivo già dai banchi dell’opposizione, ad avere in mano una vera e propria delega. La Loggia decise di porsi come referente istituzionale per aggregare idee e progetti del territorio e «Brescia Smart Living» rappresenta tuttora il segno più ambizioso di quel percorso.
 
Per coordinare le attività comunali venne individuata Nadia Busato, scrittrice, giornalista e blogger, coinvolta come consulente. In seguito, nel dicembre 2012, in Loggia è stata costituita l’associazione Brescia Smart City, di cui lo scorso maggio è stato selezionato come presidente l’imprenditore Raimondo Bruschi. In un anno, l’associazione non ha fatto una riunione ufficiale ed è in attesa di capire in che modo (e se) rientra nei piani dell’amministrazione Del Bono. Non solo, la consulenza di Nadia Busato è stata avviata con Brescia Infrastrutture, la controllata presieduta dal direttore generale Alessandro Triboldi, invece che direttamente dal Comune, e come la stessa Busato ha spiegato il suo incarico è stato di recente rinnovato fino ai primi mesi del 2014. Se il progetto «Brescia Smart Living» passasse anche l’ultimo esame, la Loggia avrebbe un doppio risultato: l’onore di avere contribuito ad aggregare una squadra vincente e l’onere di portare avanti delle attività proprie a lungo termine. In questo senso, sarà interessante vedere cosa ne sarà della consulenza esterna e in che modo verrà stimolata l’associazione, ancora del tutto ferma.
 
Il successo per Brescia è ancora più evidente se si considera che la nostra Università degli Studi è stata premiata anche per i progetti sulle risorse idriche (sviluppato tra gli altri con il Cnr) e sull’invecchiamento della società (con l’ateneo di Bergamo). Per Unibs, insomma, è un tre su tre. Risultato smart, non c’è che dire, ora mancano solo i fondi per avviare le ricerche e concretizzarle.
Il link al sito del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca con i risultati  del bando Smart Cities and Communities and Social Innovation: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ricerca/dettaglio-news/-/dettaglioNews/viewDettaglio/28502/11213
Emanuele Galesi
 
 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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