Sintomi da avvelenamento: cosa fare per salvare il proprio cane
L'ultimo episodio che abbiamo registrato risale a soli due giorni fa, quando un cane ha rischiato di morire avvelenato per essere venuto in contatto con del lumachicida. È stata solo la grande tempestività della padrona a salvare la vita del suo cane.
Se la prima regola, di fronte ad un sospetto avvelenamento, è dunque quella di portare l'animale quanto prima da un veterinario, ci sono delle buone prassi per gestire la situazione? Per rispondere a questa domanda ci siamo rivolti a Antonio Soccini, veterinario della Clinica Animal Center di Concesio. Ecco i suoi consigli.
Quale veleno
La prima grande distinzione che dobbiamo fare riguarda il tipo di veleno. Esistono due grandi famiglie: gli anticoagulanti e gli esteri fosforici. Del primo gruppo fa parte ad esempio il veleno per topi - liquido blu, cialda nera, pasta o granuli rossi, fuxia o blu - del secondo invece i diserbanti, gli antiparassitari, i lumachicidi.
I sintomi
Nel caso in cui il nostro cane fosse venuto in contatto con un veleno appartenente alla prima tipologia i sintomi di malessere iniziano a presentarsi due- tre giorni dopo l'assorbimento. Quindi per il padrone diventa talvolta difficoltoso ricostruire e ricollegare il momento in cui il cane ha ingerito il veleno. Ciò che deve insospettire il padrone è vedere il proprio animale spossato, abbattuto e con le mucose pallide, elemento questo di più difficile riconoscimento. Da una visita con esame del sangue si può avere la certezza della presenza della sostanza tossica.
Per quanto riguarda la seconda tipologia di veleni è necessario invece muoversi con urgenza. In questo caso il cane presenterà un salivazione abbondante, tremori, convulsioni, vomito e diarrea. Questi veleni hanno un'entrata in circolo, dal primo contatto, di mezzora-un'ora, quindi nell'arco di questo tempo è necessario portare l'animale da un veterinario. Di elevatissima tossicità è la stricnina - si presenta come una polvere bianca - sostanza di difficile reperimento, ma che è letale già 30 minuti dopo l'ingestione.
Rimedio d'emergenza
Provocare il vomito per cercare di far espellere le sostanze velenose. Se si ha il sospetto che il proprio animale sia entrato in contatto con un veleno si può provocare il vomito attraverso una soluzione di acqua e sale o acqua ossigenata. Potrebbe essere una buona pratica a cui far seguire, in ogni caso una visita di accertamento.
Che cosa fa il veterinario
Se ci sono margini di intervento il veterianario somministra degli antidoti. Segue un periodo di ricovero e di osservazione.
Inoltre il veterinario è chiamato a segnalare l'avvelenamento al sindaco del paese in cui è avvenuto perchè possa predisporre un'adeguata segnaletica nell'area contaminata.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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