Sindacati Tpl: «Caos trasporti? Il Green pass è solo un alibi»
Gli autisti «non ci stanno più». Il Green pass è solo «un alibi», che ha fatto esplodere le contraddizioni di un sistema già in bilico. I rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria «respingono» quanto contenuto nella nota della Prefettura, emanata venerdì dopo il Tavolo convocato sul tema dei trasporti scolastici, che «scarica - affermano - le responsabilità del disservizio sui lavoratori e omette la parte relativa alla discussione, molto accesa, che si è tenuta e nella quale abbiamo esposto le nostre motivazioni».
«Individua nel solo comportamento degli autisti, che si sarebbero messi in malattia perché non hanno il certificato verde, le difficoltà del trasporto pubblico - dichiara Mauro Ferrari, segretario Filt-Cgil, intervenuto con Mario Bresciani (Fit-Cisl), Alberto Gasparini (Uil-Trasporti) e Salvatore Riccio (Ugl-Trasporti) -. Da anni allertiamo tutti gli attori coinvolti perché siamo sotto organico e i conducenti non reggono, sia economicamente (un giovane percepisce 1.100 euro mensili), sia per le condizioni usuranti, tra straordinari, doppi turni, ferie sospese. È evidente il motivo per cui se ne vanno altrove». Se i bus risultano sovraffollati, poi, è anche per l’autonomia delle scuole, «che possono cambiare orario o non rispettare il doppio turno d’ingresso e d’uscita».
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Sono 790 gli autisti oggi in forza nel trasporto pubblico, di cui circa 450 nel gruppo Arriva (dove, in due settimane, si sono registrate ben 17-18 dimissioni) e 340 in Brescia Trasporti. Attualmente ne mancano un centinaio in servizio. Ma «erano 70-80 anche prima, si tratta di un fenomeno strutturale» sottolineano i sindacalisti: la questione è a monte e risiede nelle norme del contratto nazionale, che tuttavia «possono essere riviste con accordi di secondo livello da parte delle aziende, private, che prendono per il 65% soldi pubblici e fanno utili». Da quando è iniziato l’anno scolastico, gli autisti fanno orari molto pesanti, che, alla lunga, possono causare problemi legati allo stress psico-fisico. I sindacati, riferiscono nella sede della Cgil, avevano avvertito, prima dell’entrata in vigore del Dl 127, del «rischio default», chiedendo tamponi gratuiti o convenzioni con strutture sanitarie. «Oggi abbiamo un’occasione, che viene del Pnrr e dai fondi comunitari, di rifinanziare e riorganizzare il settore».
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