Sin Caffaro, il controllo della barriera idraulica è passato ad A2A
A2A Ciclo idrico ha preso ufficialmente le redini della barriera idraulica del sito Caffaro di via Nullo. Da ieri la multiutility - su richiesta del Comune - si è quindi fatta carico di garantire il presidio dell’area e di avviare un monitoraggio costante delle acque in uscita, analisi che si aggiungeranno a quelle che già conduce l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente.
Fino a giugno 2025 l’azione della società si concentrerà sulla «vecchia barriera», ossia sui cinque pozzi attualmente in funzione, in attesa che Caffaro Brescia completi le opere di adeguamento a suo carico.
Il commissario
I lavoratori
E i lavoratori della Caffaro? Anche nel corso della conferenza stampa di oggi, 2 novembre, A2A attraverso Tullio Montagnoli ha ribadito: «C’è il nostro impegno a riassorbire il personale all’interno del Gruppo. Stiamo valutando ogni professionalità per offrire ai cinque ex dipendenti la collocazione più consona a ciascun profilo».
Cosa farà A2a
Quali le novità della «gestione A2A»? Nei primi cinque mesi saranno adeguate aree (isolando la zona di lavoro in capo a Ciclo Idrico) e impianti, ma sarà anche installata una nuova stazione di monitoraggio dello scarico «che permetterà di definire l’impronta dell’acqua e di visualizzare scostamenti della composizione standard con trasmissione di allarmi».
Ma la gestione da parte di Ciclo Idrico prevede anche un monitoraggio analitico costante «con frequenti campionamenti ed analisi dei pozzi e degli impianti di trattamento tramite laboratori terzi», un controllo che si aggiunge a quello continuo - e già in corso - effettuato dall’Arpa.
Ma Caffaro Brescia, l’azienda che fino al 31 ottobre occupava il 30% della cittadella industriale, prima di andarsene ha completato tutte le attività di sua competenza? No, parte delle operazioni è ancora in corso e proseguirà fino alla primavera. «La società - conferma la Loggia - deve finire di realizzare l’impianto di trattamento delle acque per clorati e cromo relativo alla nuova barriera, ma deve anche terminare la dismissione degli impianti, nonché procedere con lo smaltimento dei rifiuti».
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