Sin Caffaro: ad agosto parte l’iter per la bonifica

Dopo 19 anni si chiude l’iter istruttorio, il ministro Costa: «L’azienda ora deve voltare pagina, tornerò a Brescia»
CAFFARO, "VOLTARE PAGINA"
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Si partirà con la demolizione degli edifici della vecchia fabbrica, operazione complessa vista la presenza nel sito di amianto e rifiuti speciali pericolosi che dovranno poi essere smaltiti. Per questa operazione, stando al preventivo di Aecom, serviranno non meno di 10 milioni di euro. Per l’abbattimento del Pcb sarà invece utilizzata una miscela di ozono e acqua ossigenata che ossiderà gli inquinanti riducendo la loro pericolosità dell’85%, avviando così la fase del risanamento dell’area cuore del sito di interesse nazionale Bresca-Caffaro.

Cosa avviene ora? «Entro agosto» (assicura il direttore generale del Ministero dell’Ambiente) Roma protocollerà il decreto Brescia-Caffaro, dove sarà formalizzata, timbri e firme incluse, l’intesa raggiunta ieri. Quindi, Aecom avrà sessanta giorni di tempo per redigere il progetto definitivo del Piano operativo di bonifica, piano che l’azienda integrerà anche con gli elaborati relativi alla sicurezza. Si arriva così dunque all’autunno, quando il disegno - nella cui relazione sarà specificato che le caratterizzazioni del sito procederanno via via di pari passo con la demolizione dei vecchi impianti - salirà sul tavolo del Provveditorato regionale delle opere pubbliche, (ovvero l’articolazione territoriale del Consiglio superiore dei lavori pubblici), dal quale dovrà incassare il disco verde, operazione che generalmente non richiede che una manciata di settimane al massimo. A quel punto, in primavera il commissario straordinario per il Sin, Roberto Moreni, indirà la gara d’appalto che tradurrà in concreto il maxi progetto da 70 milioni di euro (ai quali vanno aggiunti i 21 già trasferiti sul «conto Caffaro», per un totale di 91 milioni di euro). 

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