Silenzio e lavori: a Gualdo la scuola cresce
La burocrazia è stata abbattuta, il centro storico alza in alto le mani invece delle gru. Troppo piccolo e bello, il centro storico, troppo delicati i lavori. Posto scarso per le gru. Qui una casa penetra nell’altra e le proprietà sono piccole e amate.
Melania Guerra, pittrice, 44 anni, solitaria in fondo a Gualdo: «Non ce ne andiamo. Gualdo è la nostra terra, la seconda madre. Ho cominciato a dipingere la tradizione contadina». Il silenzio è padrone della storia di queste contrade. Le voci torneranno. I picconi entrano nei muri di tufo e sgretolano i ritardi. Basterebbe, dicono i gualdesi incontrati, con il silenzio assenso del sindaco Giovanni Zavaglini, che i primi cittadini fossero commissari per dieci anni e molto avanzerebbe in precisione e rapidità.
Rinascita. Filippo Tarko, 2 anni, è in braccio a papà Pavel. Osservano insieme la scuola dove Filippo entrerà con tanti amici alle prime ore di settembre. La gru sposta, col silenziatore, le lastre del solaio. Il terremoto pare lontano. A Gualdo, la Pasqua prenota il viso di Filippo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato