Sigarette ai minorenni, divieti aggirati
Vietato vendere tabacco ai minorenni e nel caso in cui la maggiore età del cliente non sia manifesta, gli esercenti hanno l’obbligo di chiedere un documento di identità. Il decreto Balduzzi, entrato in vigore dal 1° gennaio, parla chiaro. Se fino a pochi giorni fa bastava avere 16 anni per comprare un pacchetto di sigarette, con l’ultima legge di riforma della sanità italiana i baby-fumatori dovrebbero avere vita dura.
A giudicare da quanto avviene in città, però, non tutti i tabaccai sembrano preoccuparsi della stretta sulle vendite né delle pesanti sanzioni a cui va incontro chi trasgredisce. A dimostrarlo sono state due studentesse minorenni, nostre complici, che le telecamere di Teletutto hanno seguito in quattro diverse tabaccherie della città - il video è disponibile sul nostro sito: www.giornaledibrescia.it.
In tutti i casi le ragazze sono uscite dalla rivendita con il loro pacchetto, ma quello che più colpisce è che non è mai stato chiesto loro di esibire documenti o di dichiarare la loro età.
Questi quattro esempi, ovviamente, non bastano a gettare ombre su un’intera categoria che in provincia di Brescia conta più di 1.100 esercenti, tuttavia è evidente che la nuova normativa non è stata ancora presa seriamente in considerazione.
La presidente della Federazione Italiana Tabaccai della provincia di Brescia, Rosanna Torriani, lo esclude. «Abbiamo già da tempo pubblicizzato la normativa sulla nostra rivista, attraverso newsletter e con l’invio di materiale informativo da esporre in tabaccheria».
E prosegue con una tirata d’orecchie ai colleghi. «Li invito a confermare la serietà con cui svolgono il loro lavoro ogni giorno, pertanto quando si presentano in negozio clienti giovani è obbligatorio chiedere loro il documento d’identità e nel caso in cui non siano maggiorenni o si rifiutino di mostrarlo bisogna sempre rifiutare la vendita».
Un comportamento che mette al riparo dalle multe, ora ancora più salate, in cui potrebbe incorrere chi infrange la legge. Fino a 2.000 euro con sospensione della licenza per tre mesi in caso di recidiva. Il problema, secondo la Fit, si pone in particolare per le tabaccherie nei pressi delle scuole e per i fumatori tra i 16 e 18 anni che fino a pochi a giorni fa potevano acquistare senza alcun problema le stesse sigarette che oggi vengono loro negate.
Stesso discorso per i distributori automatici, che devono essere adesso provvisti del lettore del documento d’identità. «Da questo punto di vista tutti i bresciani sono in regola - chiarisce Torriani-, nella maggior parte dei casi è stato necessario solo innalzare l’età per lo sblocco delle apparecchiature».
Anche se a detta dei minorenni aggirare il divieto, se non ci saranno sufficienti controlli, non sarà difficile. «C’è già chi si fa prestare il documento da un amico più grande per comprare il pacchetto» - dicono. Per chi fuma non sarà certo un problema".
Clara Piantoni
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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