Siero di latte e solfato ferroso, così si cura la falda malata

Sotto la Baratti Inselvini dal 2014 si cura la falda con siero di latte e solfato ferroso. La ricetta funziona ma continua la contaminazione
Foto Reporter Zanardelli © www.giornaledibrescia.it
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Siero di latte e solfato ferroso per abbattere il cromo esavalente, sostanza altamente tossica, in cromo trivalente, considerato innocuo. E’ questa la cura a cui è sottoposta dal 2014 la falda sotto la Baratti Inselvini, l’azienda di via Padova attiva dagli anni Cinquanta nel settore delle lavorazioni meccaniche e delle cromature ed inserita nel Sito di Interesse Nazionale Caffaro. 

La ricetta, approvata dal Ministero per l’Ambiente, che ha competenza anche sulle acque sotterranee e sulle bonifiche, sta dando i primi incoraggianti risultati, anche se è presto per dire per quanto tempo ancora dovranno proseguire le operazioni di abbattimento del cromo.

La Baratti Inselvini, il cui titolare, insieme a due amministratori nel 2012 fu condannato ad un anno e due mesi, con pena sospesa, per disastro colposo e violazione delle norme a tutela dell’ambiente, da allora ha speso circa un milione e mezzo di euro per le bonifiche. Le indagini dell’Arpa però mostrano come dall’azienda (e in misura minore anche dal vicino sito Forzanini) si stia propagando un’onda lenta di cromo esavalente, che dimostra come la barriera idrulica creata con la bonifica non sia sufficiente a trattenere tutto l’inquinamento prodotto negli oltre 60 anni di attività del sito produttivo. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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