Sicurezza, Del Bono e Castelletti: «Così abbiamo rigenerato Brescia»

Sindaco e vicesindaca respingono le recenti critiche di Fabio Rolfi, candidato del Centrodestra
CITTA' RIGENERATA E SICURA
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Brescia città insicura? «Nient’affatto». La risposta del primo cittadino Emilio Del Bono e della vicesindaca Laura Castelletti è netta rispetto alle recenti dichiarazioni di Fabio Rolfi, candidato sindaco del Centrodestra. Di fronte alla sala di lettura di via Milano 140, un «luogo di degrado e marginalità che è rinato e oggi è frequentato da numerosi studenti e abitanti del quartiere», i due amministratori di Palazzo Loggia difendono il lavoro svolto in due mandati, durante i quali, dicono all’unisono, «è stata imboccata con decisione la strada della rigenerazione».

«La sicurezza - rimarca Castelletti - si garantisce seguendo il duplice canale del controllo delle forze dell’ordine, con le quali abbiamo una interlocuzione costante, e della rigenerazione urbana. Quest’ultima è una strategia che caratterizza la nostra azione politico-amministrativa. Proprio qui in via Milano presto sorgeranno anche il teatro Borsoni, un consultorio e una sala civica. Ed è stato pure riqualificato l’assetto viario. La stessa cosa sta avvenendo in tanti altri luoghi della città: da Sanpolino a via Sostegno, passando per gli ex magazzini generali. Ma pensiamo anche al caso della torre Tintoretto o al tram elettrico: anch’esso porterà trasformazioni, ossia vitalità e nuove funzioni lungo il tragitto. Quelle che abbiamo preso sono state scelte che stanno dando e daranno sicurezza sia reale sia percepita».

«Tutti si sono accorti che la città negli ultimi dieci anni è cambiata, tutti tranne Rolfi - attacca Del Bono -. Si deve avere maggiore misura nelle dichiarazioni e bisogna stare attenti a descrivere una realtà che non esiste, perché non c’è peggiore amministratore di chi non parte valorizzando la sua città, di chi non riconosce i passi avanti. Non farlo è ancora più grave, in un momento in cui la città è Capitale della Cultura, quindi sotto gli occhi di tutti e in un momento di grande visibilità positiva». «Mi spiace poi - prosegue Del Bono - che si aprano polemiche su temi come il tram, o le caserme Gnutti, Papa e Randaccio: sono tutte operazioni che vanno verso la loro conclusione».

E il Freccia Rossa? «Lo abbiamo ereditato, adesso è entrato in una crisi commerciale: l’obiettivo è rigenerare anche questa struttura. Qui si potrebbero per esempio trovare spazi temporanei durante la ristrutturazione dell’Ospedale Civile. Escludo invece che possa essere comprata dal Comune. Abbiamo già un ampio patrimonio immobiliare che stiamo riqualificando».

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