Sicurezza a Brescia, Del Bono: «Sgradevole strumentalizzazione, non facciamo i fenomeni»

«Stiamo assistendo ad una strumentalizzazione sgradevole, sul tema della gestione della sacche di clandestinità nessuno ha da insegnare». Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono rispedisce al mittente le polemiche sulla sicurezza a Brescia all’indomani degli episodi violenti ravvicinati registrati nella zona di Brescia Due, della stazione e del Freccia Rossa e che hanno portato anche alla morte di un 25enne marocchino.

Nella conferenza stampa convocata insieme al vicesindaco Laura Castelletti e all’assessore con delega alla Polizia Locale Valter Muchetti, il primo cittadino ha voluto ricordare quale sia il ruolo del sindaco nella sicurezza: «Segnalare e sollecitare» alle forze di polizia, il cui coordinamento però rimane del Prefetto. «In questo campo non facciamo i fenomeni e non cerchiamo le risse, abbiamo fiducia nelle forze dell’ordine e cerchiamo la collaborazione». Entrando nel dettaglio delle zone dismesse, ha spiegato che «Brescia ha cercato in questi anni di sanare le ferite di una storia industriale che si è lasciata dietro degli scheletri».

Ancora più netta la posizione di Laura Castelletti che ha citato l’intervista del questore al Giornale di Brescia in cui ha detto che «le città degradate sono altre» e spiegato che «il tema sicurezza sta venendo usato in modo strumentale contro l’amministrazione, ma la sicurezza è di tutti perché tutti vogliamo una città più sicura».

In un quadro in cui comunque i numeri mostrano una delittuosità generalmente in calo, «non ci nascondiamo dietro un dito, ci sono situazioni di forte marginalità da affrontare ma lo facciamo con gli strumenti che abbiamo a disposizione: la rigenerazione urbana e i servizi sociali nei quartieri in prima istanza, con la collaborazione della Polizia Locale, ma ricordando che il tema della clandestinità compete al governo, che proprio su questo ha fatto promesse e ora deve dimostrare di avere le soluzioni».