Siccità, un Comune su 4 emette ordinanze: dove e cosa è vietato

Oltre 50 paesi con criticità, verso limitazioni a Orzinuovi, Marcheno, Idro, Pertica, Treviso, Vallio, Casto
Irrigare il giardino - © www.giornaledibrescia.it
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Si allarga la mappa dei Comuni bresciani con problemi di erogazione dal rubinetto di casa. Chi più chi meno sono una cinquantina quelli con criticità. Uno su quattro. Dopo la richiesta del direttore dell’Ato Marco Zemello, i gestori (Acque Bresciane, A2A Ciclo Idrico, Asvt) ieri hanno risposto elencando le «situazioni critiche», così che vi possa essere un monitoraggio a livello provinciale.

Criticità

A2A, nella sua risposta, indica ben 25 Comuni con problemi, alcuni più marcati, tanto che in sei casi saranno chieste ordinanze ai sindaci per limitare l’uso dell’acqua potabile, con divieti formali (no a innaffiare orto e giardini, lavare l’auto, riempire le piscine) e sanzioni: a Orzinuovi, dove si è registrato l’abbassamento della falda e la riduzione della portata dei pozzi (diminuzione di 6 litri al secondo); a Casto, dove si segnala la contrazione delle sorgenti e l’approvvigionamento con cisterne a Famea; a Vallio Terme e a Treviso Bresciano, con le sorgenti a secco e cisterne a Valle Drane; nella frazione di Noffo, a Pertica Alta, e a Troleone di Idro. A2A rimarca poi come «in tutto il territorio gestito si viva un contesto di problematicità diffusa sul tema della disponibilità idropotabile». I 25 Comuni con situazioni già critiche si concentrano in Val Sabbia: Agnosine, Anfo, Bione, Casto, Idro, Lavenone, Mura, Odolo, Pertica Alta, Provaglio Val Sabbia, Sabbio Chiese, Treviso Bresciano, Vallio Terme, Vestone, Villanuova.

Ma ci sono anche Castenedolo (abbassamento falda pozzo Boscone), Gussago (-70% sorgente Corno), Roccafranca (abbassamento falda e riduzione portata pozzi). Acque Bresciane ribadisce che la situazione più grave è a Tremosine (dove dal 14 giugno c’è già un’ordinanza sindacale) a causa di «un costante incremento dei consumi di acqua e una lenta e progressiva diminuzione della disponibilità». Da martedì la rete è integrata con autobotti. Altre «situazioni attenzionate» a Gardone Riviera, Pisogne e Monticelli Brusati.

A Gargnano si è ridotta la portata disponibile (per la manutenzione straordinaria alla presa Muslone). I livelli delle falde di pianura indicano poi un «lieve abbassamento»: i casi più significativi sono quelli del pozzo Tengattini di Paratico e del Pozzo Gramsci di Calcinato. Capitolo Asvt. Confermati i problemi a Lodrino, dove l’acquedotto è alimentato dalle autocisterne, e a Caregno di Gardone Val Trompia, dove la sorgente «Fonte della Salute» ha quasi esaurito la sua portata e un’ordinanza sindacale limita l’uso dell’acqua. Anche a Marcheno la sorgente «Acquabuona» ha «ridotto drasticamente la portata emunta»: è possibile che a breve serva un’ordinanza, con lo stop all’erogazione nelle ore notturne. Problemi anche a Bovegno, dove l’acquedotto è integrato con autocisterne. In generale, anche gli altri Comuni della Val Trompia, scrive Asvt, «i cui sistemi acquedottistici sono sorretti da sorgenti (Tavernole, Pezzaze, Irma, Lumezzane e Gardone VT) sono attualmente in un delicato equilibrio». Se le cose non miglioreranno, potrebbero essere chiesti «provvedimenti sindacali per il razionamento dell’acqua». Infine la Val Camonica dove, da Darfo a Piancogno, sono almeno una decina i Comuni in difficoltà. Ma è un elenco destinato ad allungarsi.

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