Siccità, autobotti nelle frazioni pronte all’emergenza

La Prefettura di Brescia dispone di un piano per fronteggiare i casi più gravi in diversi luoghi della provincia
Una delle autobotti dei gestori delle reti idriche in azione - © www.giornaledibrescia.it
Una delle autobotti dei gestori delle reti idriche in azione - © www.giornaledibrescia.it
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Mentre l’emergenza e la siccità non offrono tregua, continuano i servizi predisposti dai gestori delle reti idriche a mezzo di autocisterne per garantire l’approvvigionamento di acqua nelle frazioni e nei centri urbani in cui si lamenta il calo della pressione degli acquedotti.

Del resto la situazione appare grave, con anche nel Bresciano le campagne messe a dura prova da una siccità che si prefigura addirittura peggiore rispetto a quella del 2003. Con gravi perdite per le colture e danni per l’intera filiera agroalimentare, in un anno in cui tutti i costi di produzione sono lievitati. «Per questo motivo la Prefettura ha predisposto un piano in grado di fronteggiare l’emergenza anche con un servizio di carattere puntuale per affrontare ogni situazione.

È il caso di quanto accaduto nei giorni scorsi nella Bassa, quando un allevamento di pollame è rimasto per un guasto senza l’autoclave che pesca acqua dal pozzo. Davanti al rischio che decine di migliaia di galline potessero morire di sete, un’autobotte dei Vigili del fuoco si è recata sul posto. Fortunatamente un idraulico è riuscito a riparare il guasto e l’autobotte è rientrata alla base» come spiegano dagli uffici della Prefettura.

Il Broletto è dunque l’organo predisposto a coordinare gli interventi di Protezione Civile e di emergenza richiesti da privati, imprese e enti locali, «ma sempre nell’ottica di un intervento emergenziale che sino ad oggi si è limitato al caso segnalato nella Bassa», continuano dalla Prefettura.

Intanto a Treviso Bresciano come a Tremosine, Anfo e Gardone Valtrompia (in frazioni montane) la situazione, sul fronte siccità, continua ad essere critica: ad oggi non si notano segnali di miglioramento e si sta facendo il possibile per affrontare il problema. A Tremosine si interviene con le autobotti quando cala il livello nei serbatoi. Qui la speranza di placare la sete è riposta nella realizzazione di un pozzo in Valle di Bondo: il luogo è stato individuato (si tratta di un’area in carico al demanio), la Provincia si è espressa favorevolmente e il paese ora spera che i tempi affinché il progetto si traduca in realtà siano brevi.

Nei pressi di Tremosine sono da tempo in vigore ordinanze di limitazione sull’uso dell’acqua come a Salò, Gardone, Gargnano e da ieri aTignale, ma non si registrano particolari disservizi. Nessuno stop, invece a Limone. In Valtrompia la situazione è critica a Magno di Gardone, dove sono in fase di completamento i lavori di allacciamento all’acquedotto di Marcheno. A Lodrino le sorgenti sono i crisi e il paese continua a ricorrere alle autobotti.

Le conseguenze della siccità sono pesanti anche ad Anfo: a Liperone l’acqua è disponibile solo grazie alle autobotti. In diversi Comuni della Bassa sono i sindaci che si sono attivati per garantire la somministrazione ai fini non alimentari dell’acqua: «Utilizziamo i mezzi e i volontari della nostra Protezione Civile per portare in diversi punti di scarico delle autobotti per consegnare a chi la chiede l’acqua per i giardini e gli orti» come conferma il sindaco di Mazzano, Fabio Zotti. Tre i punti di consegna. Anche questo un sistema di mostrare vicinanza alla cittadinanza.

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