«Siamo tutti uguali»: parola di chi il razzismo lo conosce

Il Collettivo Uno, nato sui social tra i giovanissimi di seconda generazione, in piazza per ribadire con l'arte il no alle discriminazioni
NASCE COLLETTIVO UNO
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Micro aggressioni, minacce, appellativi volgari. La testimonianza di Francesca Sanneh è, purtroppo, simile a molte altre. Per questo la 23enne insieme ad alcuni amici ha fondato Collettivo Uno, un movimento slegato da qualsiasi partito politico che attraverso l’arte vuole combattere il razzismo.

In piazza Vittoria la prima uscita ufficiale del movimento, composto da giovanissimi, che ha mosso centinaia di bresciani, in quella stessa piazza che per la seconda volta in pochi giorni ha accolto il sentimento dell'antirazzismo ribadito specie dalla cosiddetta seconda generazione.

  • Collettivo Uno, contro il razzismo in piazza Vittoria
    Collettivo Uno, contro il razzismo in piazza Vittoria
  • Collettivo Uno, contro il razzismo in piazza Vittoria
    Collettivo Uno, contro il razzismo in piazza Vittoria
  • Collettivo Uno, contro il razzismo in piazza Vittoria
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  • Collettivo Uno, contro il razzismo in piazza Vittoria
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  • Collettivo Uno, contro il razzismo in piazza Vittoria
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  • Collettivo Uno, contro il razzismo in piazza Vittoria
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    Collettivo Uno, contro il razzismo in piazza Vittoria
  • Collettivo Uno, contro il razzismo in piazza Vittoria
    Collettivo Uno, contro il razzismo in piazza Vittoria

Balli, canti, letture e testimonianze. I ragazzi si sono alternati sugli scalini di piazza Vittoria per dire no alle discriminazioni. Il movimento, che ha preso forma concreta attraverso i social, è formato ad oggi da circa 150 ragazzi

Fra loro anche Khadim Fall, 22 anni, figlio di genitori senegalesi, nato a Brescia, giocatore del Gussago Basket: «Ho portato un canestro - ha detto - perché lo sport è sempre inclusivo. Mi piacerebbe girare la città, come fanno in Usa, con un bus, e lavorare con le scuole, attraverso il basket parlare di razzismo»

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